Corea del Sud: dichiarata la legge marziale, ecco cosa succede

Corea
Credits: Washington Post / YouTube
Condividi l'articolo

Il presidente della Corea del Sud ha dichiarato la legge marziale nel paese: ecco perché, e cosa è successo

Come sappiamo, in Corea gli equilibri tra sud e nord del paese sono in bilico da settant’anni e più. La legge marziale dichiarata oggi dal presidente sud-coreano Yoon Suk Yeol e annunciata in diretta ovviamente c’entra con queste tensioni. Le motivazioni: l’accusa diretta al partito d’opposizione, il Partito Democratico, di favorire e simpatizzare per la Corea del Nord e la dittatura di Kim Jong Un.

Una preoccupazione importante, specie alla luce del sostegno fornito dai nord-coreani alla Russia in Ucraina. E preoccupa anche la mossa autoritaria di per sé, poiché anche il sud del paese ha subito una dittatura a sua volta, negli anni ’80. In ogni caso, la cosa da dire subito è che sembra che il parlamento coreano abbia respinto la decisione del presidente.

Il 4 dicembre – là è già domani – l’Assemblea Nazionale ha votato a maggioranza l’annullamento della legge marziale, e secondo la costituzione il presidente dovrebbe allinearsi con la decisione. Ma, poiché la legge stessa vieta “ogni attività politica”, Yoon potrebbe approfittarne per non riconoscere la decisione parlamentare.

La forza militare rimane mobilitata al momento, ma sia maggioranza che opposizione si dicono contrari alla legge marziale e naturalmente alcuni cittadini hanno già iniziato a protestare, con alcuni scontri verificatisi presso il parlamento a Seoul. Difficile in questo momento prevedere l’evolversi degli eventi; vi terremo aggiornati.

Fonte: Ansa

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp