Il racconto di Robert Downey Jr
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Robert Downey Jr è oggi una delle star più amate al mondo. Vincitore del premio Oscar per Oppenheimer, volto ormai iconico della cultura pop per il suo ruolo nel MCU, insomma, è uno degli attori più famosi del globo. Tuttavia, avrebbe potuto morire molto prima di arrivare a questo punto di gloria.
Nel 1985 infatti girò Mussolini: The Untold Story, miniserie della NBC che vedevaa come protagonista il leggendario George C. Scott nel ruolo del dittatore italiano Benito Mussolini, e nel cast figuravano anche Gabriel Byrne, Mary Elizabeth Mastrantonio, Raul Julia e, aoppunto, un giovanissimo Robert Downey Jr. nel ruolo del figlio di Mussolini, Bruno.
Quando la rivista Interview ha chiesto a Robert Downey Jr. se gli fosse piaciuto lavorare con Scott, lui ha risposto dicendo:
Non sto dicendo che gli piacessi davvero, ma non mi disprezzava, motivo per cui potrebbe aver mostrato un minimo di interesse per me
Secondo l’attore, le riprese sono state un’esperienza totalmente infelice per tutti i soggetti coinvolti. Ha rivelato:
Eravamo tutti in Jugoslavia. È stato orribile… eravamo tutti infelici lì
Naturalmente, mettere una persona così infiammabile come Scott in una situazione del genere era potenzialmente una ricetta per un disastro, e Robert Downey Jr ha confermato di non essere esattamente un compagno facile. Tuttavia, la volta in cui Scott ha perso la testa in modo più spettacolare non è stata quando qualcosa non è andato per il verso giusto durante una ripresa, ma quando Downey è stato quasi decapitato in un momento di cieca stupidità.
Mentre la troupe si preparava a girare una scena importante infatti, il regista William A. Graham sembrava più interessato alla sua rivista di pesca che a qualsiasi cosa accadesse davanti alla sua telecamera.
Dovevamo girare insieme una scena, la crew in Jugoslavia era molto piccola – dice Robert Downey Jr. Bisognava fare un suo primo piano [di Scott ndr]. Il regista se ne stava lì con la sua rivista di pesca. Regista simpatico eh, ma preferiva pescare. Mentre girava il primo piano io dovevo correre incontro a degli elicotteri.
Alcune persone restano come ipnotizzate dalle lame rotanti. E così continuando a correre stavo quasi per finire direttamente contro la fottuta elica. Mando ogni anno una Cartolina di Natale a Gabriel Byrne, è stato lui a salvarmi la vita. Mi ha preso e scaraventato lontano. Così mi sono ritrovato a terra e ho urlato: “Gesù! Lo capite che per me ha perfettamente senso continuare a correre? Il segno che avete messo nelle prove secondo me sta oltre l’elica”.
Ma a quel punto George ha risposto: “Stop! Brutto deficiente, devi sempre guardare dove stai andando! Che cosa cazzo stai facendo?” Praticamente si è arrabbiato perché stavo quasi per morire davanti ai suoi occhi mentre girava il suo prezioso primo piano. Ma diciamo che in linea generale mi sembrava quella la preoccupazione di tutti. Ma no certo, ero sempre io che cercavo di attirare l’attenzione
Che ne pensate?