Oceania 2: la Recensione del film d’animazione di casa Disney

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Il nuovo capitolo della saga di Oceania è un film che mette davvero tanta carne sul fuoco, forse anche troppa e già cucinata in passato.

Il richiamo dell’oceano fa sempre un certo effetto: lo sa bene Vaiana, la giovane protagonista di Oceania 2, che all’infrangersi delle onde del mare non può proprio rinunciare, e lo sa bene anche Bob Iger, il CEO della Disney, che pur di far arrivare in sala questo capitolo ha completamente stravolto i precedenti piani dello studio, intaccando forse l’integrità dell’opera.

Come da lui stesso rivelato, la nuova iterazione della saga, destinata originariamente a Disney+, era stata pensata (e scritta) in forma seriale; solo successivamente si è stabilito che il progetto venisse riadattato, per non dire striminzito, per il grande schermo. Andare in sala a vedere Oceania 2 vuol dire trovarsi di fronte a un’opera ricca di personaggi interessanti e di numerosi spunti narrativi; il guaio è che non si tratta di una serie televisiva, ma di un film che supera di poco l’ora e mezza e in cui non c’è davvero spazio per tutta questa roba.

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Oceania 2, la trama

Sono passati tre anni da quando Vaiana aveva placato le ire della dea Te Fiti e ormai la ragazza è diventata una navigatrice provetta, alla costante ricerca di nuove terre da esplorare e di nuove culture da conoscere. Durante tutti i suoi viaggi però non è mai riuscita a incontrare un solo essere umano, ma solamente tracce di antiche civiltà.

Saranno gli antenati della ragazza a svelarle come stanno davvero le cose: millenni addietro, Nalo, il leggendario dio delle tempeste, fece sprofondare nell’oceano l’isola di Motufetu, il punto di contatto fra tutte le terre esistenti, provocando così l’eterna separazione di tutte le popolazioni di Oceania.

Far riemergere dagli abissi Motufetu rappresenta l’unica possibilità per spezzare la maledizione di Nalo e ripristinare le antiche vie di passaggio. L’ardua impresa spetterà ancora una volta a Vaiana, accompagnata nel suo lungo viaggio attraverso l’oceano da qualche vecchia conoscenza e da un paio di volti inediti.

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