Domani arriverà su console Ravenswatch, l’ultima creazione di Passtech Games. Lo studio francese dimostra di aver imparato molto dallo sviluppo di Curse of the Dead Gods, il loro ultimo titolo, e ci riprova con un nuovo roguelike che si ispira ai giganti del genere ma propone idee molto interessanti.
La versione per PC, dopo essere stata in Early Access per diverso tempo, è stata rilasciata a fine settembre e domani il gioco arriverà anche su console. Abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima la versione per PlayStation 5 e vi vogliamo raccontare le nostre impressioni sul novo titolo edito da Nacon.
Fiabe e roguelike
Il genere roguelike viene adottato spesso da studi indipendenti, che cercano la maniera perfetta per dare sfogo alla propria creatività senza sforare i limiti del budget. Si tratta di una formula ottima per questo genere di progetti, perchè consente agli sviluppatori di implementare diverse meccaniche più o meno complesse e includere mappe dettagliate e popolate da un numero variabile di nemici. Tutto questo senza avere la pretesa e la costrizione di spalmare questi contenuti in un vasto open-world fotorealistico che alzerebbe a dismisura i costi.
Questa tattica però sta diventando molto comune e più giochi del genere popolano il mercato, rendendo più è difficile distinguersi in un contesto che si fa sempre più competitivo. Ravenswatch riesce a mettersi in luce grazie ad un concetto molto originale, quello di utilizzare i personaggi delle fiabe come protagonisti dell’avventura.
I personaggi che inizialmente possiamo scegliere infatti variano da Cappuccetto Rosso a Beowulf ed è interessante capire come Passtech Games abbia adattato queste icone del folklore in eroi che si potessero adattare all’atmosfera cupa e gotica del mondo di gioco. Ogni fiaba ha un suo stile narrativo che la caratterizza ma gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro nel trasporre queste figure all’interno del mondo di Ravenswatch.
Il gioco ci da subito la possibilità di scegliere fra quattro personaggi diversi: Cappuccetto Rosso, La Regina delle Nevi, Il Pifferaio Magico e Beowulf. Ognuno di essi avrà diverse abilità e uno stile di gioco differente ma lo schema dei controlli è piuttosto intuitivo. Abbiamo un attacco rapido, uno pesante, un’abilità speciale e una difensiva, che andando avanti nel gioco possiamo modificare e potenziare.
Tutti contro l’Incubo
Una volta avviata la partita ci verrà chiarito che abbiamo tre giorni di tempo prima di essere costretti ad affrontare il boss della zona. Questi giorni ci serviranno per potenziare le nostre abilità esplorando la mappa e sconfiggendo i numerosi nemici che la popolano. Durante l’esplorazione troveremo diversi oggetti, missioni e totem interattivi che ci permetteranno di sbloccare abilità diverse e potenziare il nostro personaggio.
Possiamo aprire dei forzieri che ci premiano con upgrade di vario genere, possiamo aumentare la nostra salute massima interagendo con alcuni pozzi particolari e alcune volte saremo chiamati a portare a termine brevi quest secondarie per riscuotere un premio speciale.
Questa fase della partita è fondamentale perchè non abbiamo molto tempo per rendere il nostro avatar competitivo. In base al personaggio scelto ci saranno diverse caratteristiche e mosse a nostra disposizione e i tre giorni servono anche a permetterci di familiarizzare con i movimenti del personaggio. Cappuccetto Rosso, ad esempio, si trasforma in un lupo durante la notte e questo significa che il moveset e le abilità cambieranno completamente e dovremo essere strategici nei nostri movimenti.
Una volta terminati i tre giorni dovremo affrontare il boss, che metterà alla prova la nostra build e tutto ciò che abbiamo imparato fino a quel momento. È questa la vera sfida del gioco, in cui dovremo mettere in campo tutte le nostre abilità per sconfiggere il boss e guadagnarci l’accesso all’area successiva. Queste battaglie non sono per niente banali e, se affrontate da soli, possono metterci veramente in difficoltà .
Ravenswatch infatti può essere giocato totalmente in coop e forse è proprio questa la maggiore attrattiva del titolo. Tentare di bilanciare le caratteristiche del proprio personaggio con quelle dei compagni aggiunge un livello di sfida ma affrontare le aree del gioco in compagnia di un amico è molto più divertente oltre che nettamente più facile.
Essendo un roguelike, una volta che il nostro personaggio viene sconfitto saremo costretti a tornare al menù principale, tuttavia non sempre la morte coincide con la fine della partita. Esistono infatti delle Piume che possono riportarci in vita e aggiungono un livello di profondità al gameplay e alle nostre strategie.
L’universo di Ravenswatch
Con il passare del tempo e dei livelli, Ravenswatch ci permette di scoprire le storie dei nostri personaggi. Chiaramente non sono le stesse che ricordiamo dalle fiabe di cui sono stati protagonisti ma si tratta di storie molto più sinistre e agghiaccianti che li collocano perfettamente nell’oscuro mondo di Ravenswatch.
È interessante scoprire come gli sviluppatori hanno immaginato la loro originale versione dei protagonisti delle fiabe. Sebbene la narrativa non sia certo il focus principale di questo titolo, spesso ci si imbatte in sottotrame geniali che si adattano perfettamente all’archetipo del personaggio.
L’atmosfera opprimente a tinte horror di Ravenswatch è appoggiata soprattutto dal suo stile artistico. Lo studio ha optato per una grafica in cel-shading che si adatta piuttosto bene al tono del titolo. La presenza dell’Incubo, scandita da nemici sempre più pericolosi e ambientazioni ignote e poco illuminate ci comunica che ci troviamo in un mondo in rovina e che soltanto noi possiamo estirpare la piaga che lo attanaglia.
Abbiamo trovato Ravenswatch un titolo molto divertente, che si pone un chiaro obiettivo e lo raggiunge perfettamente. È un roguelike con le idee chiare, che presenta un gameplay stratificato e sempre divertente sostenuto da uno stile artistico che si sposa bene con la cupa atmosfera del gioco. La scelta di includere versioni alternative dei personaggi delle fiabe è azzeccata perchè rende i protagonisti subito riconoscibili e tentare di svelare la loro storia diventa più soddisfacente.
L’ispirazione ad Hades è palese ma non si scade mai nel plagio. È evidente che a Passtech Games abbiano ormai perfezionato la formula roguelike e ora restiamo curiosi di capire cosa progetteranno in futuro.
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