Dune: quando e perché si è combattuta la guerra contro le macchine

Dune
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Anche nella lore di Dune c’è un importante conflitto che ha visto contrapposti esseri umani e macchine “pensanti”, e funge da premessa di Dune: Prophecy. Ecco quando è successo nella saga, e come si collega alla trama

Le macchine in Dune

Ebbene sì, anche nella saga di Dune – come in molte altre saghe di fantascienza – c’è un conflitto che vede una rivolta degli esseri umani contro le macchine “pensanti”, ossia le nostre buone vecchie I.A.. Non vengono definite proprio così ma è chiaramente quello che sono: un tipo di tecnologia capace di imitare pensieri e atteggiamenti umani, e andare oltre.

La cosa viene menzionata in Dune: Prophecy, in quanto il conflitto – detto Jihad Butleriano nei romanzi – segna il punto di principio per la nascita di diversi nuovi equilibri nell’universo umano, che rimangono in piedi dopo la sconfitta delle macchine. La “sorellanza” che vediamo nella serie, per esempio, diventerà il Bene Gesserit di cui farà parte a suo tempo, millenni dopo, anche Jessica Atreides.

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Quando avviene il conflitto

Quando avviene questo conflitto nella storia umana? Ovviamente siamo nel futuro, un futuro fittizio delineato da Frank Herbert e dagli autori che hanno continuato la saga dopo di lui, il figlio Brian Herbert e Kevin J. Anderson. La timeline della storia di Dune è ricca e complessa, si estende per millenni e adotta un differente “anno zero”, diverso da quello dell’era cristiana.

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Questo anno zero segna la fondazione della Gilda Spaziale, e rispetto ad esso il Jihad Butleriano ha inizio e fine rispettivamente nel 201 e nel 108 BG (Before-Guild). Rispetto all’era cristiana i calcoli si fanno confusi, ma gli eventi di Dune – con Paul Atreides – dovrebbero avere luogo circa nel 10.191 AG, e l’anno zero AG sarebbe il 13.161 d.C.. La guerra con le macchine sarebbe quindi nell’anno 12.960 d.C., o giù di lì.

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Il nuovo comandamento

Il conflitto viene combattuto da tutti gli umani con il timore che le macchine pensanti possano “rimpiazzarli”, tema che ritroviamo anche in serie come Matrix e che riguarda anche nostre attuali paure, negli anni ’20 del ventunesimo secolo. Nella lore di Dune, gli umani trionfano e vietano tutte le macchine intelligenti, arginando di molto il progresso tecnologico e mettendo al bando ogni “eresia”.

Per questo viene stilata la Bibbia Cattolica Orangista, che impone come comandamento: “Non creare una macchina a imitazione della mente umana”. Alcuni pianeti come Ix e Tleilax, ciò nonostante, continueranno a dare spazio a varie forme di tecnologia evoluta. In Dune: Prophecy vediamo come queste istanze trovano spazio anche poco dopo il conflitto, pur se in forma di “giocattoli”.

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L’influenza del Jihad

Il Jihad serve a Frank Herbert, nella trilogia originale, per mettere la tecnologia fantascientifica in secondo piano e concentrarsi sugli aspetti sociali, filosofici e religiosi delle sue storie. A colmare la grande lacuna tecnologica c’è la Spezia di Arrakis, che consente i viaggi interstellari e che non avrebbe avuto la medesima importanza senza il conflitto con le macchine.

L’assenza di computer e I.A. porta le casate ad affidarsi alle “streghe” Bene Gesserit e ai mentat – individui dalla capacità cerebrale superiore – come Thufir Hawat, consigliere di Paul Atreides. La guerra, insomma, decide per l’umanità un destino solitario e intricato, in cui gli umani cercano di decidere del proprio futuro con poca e primitiva tecnologia.

Che questo sia a lungo termine un bene o meno per la nostra specie… lo sa chi ha letto la saga.

Fonte: Dune / Fandom Wiki

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