Tyson vs Paul è stato un incontro finto? Parla il promoter

La società che ha prodotto l'incontro tra Mike Tyson e Jake Paul ha risposto alle accuse secondo le quali il match sarebbe stato falso

jake paul. tyson
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L’incontro tra Mike Tyson e Jake Paul continua a creare polemiche

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Lo scorso 16 novembre è andato in scena all’AT&T Stadium di Arlington, in Texas, l’attesissimo incontro tra Mike Tyson e Jake Paul, in diretta su Netflix. Il combattimento, che ha visto trionfare il celebre Youtuber per decisione unanime, è stato da molti giudicato falso. Per questo motivo Most Valuable Promotions, la società di Jake Paul che ha stretto una partnership con il gigante dello streaming per trasmettere l’incontro, ha voluto pubblicare un comunicato stampa per mettere le cose in chiaro.

A seguito dell’ampia circolazione di affermazioni errate e infondate che minano l’integrità dell’evento Paul vs. Tyson, Most Valuable Promotions (MVP) vorrebbe chiarire le cose in merito agli accordi contrattuali e alla natura del combattimento – ha affermato la società.

Truccare un incontro di pugilato professionistico è un crimine federale. Paul contro Tyson è stato un incontro professionistico sanzionato dal Dipartimento delle licenze e dei regolamenti del Texas (TDLR). Entrambi i combattenti in buona fede hanno dato il meglio di sé con l’obiettivo di vincere l’incontro. Non c’erano assolutamente restrizioni, contrattuali o di altro tipo, per entrambi i combattenti. Ogni pugile è stato in grado di usare il suo arsenale completo per vincere l’incontro. Qualsiasi accordo contrario violerebbe le regole di pugilato del TDLR

Joe Rogan, il famoso podcaster e commentatore UFC, è tra coloro che hanno insinuato che il combattimento non fosse un combattimento “reale”.

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Sono felice che Mike abbia ricevuto i soldi e sono felice che non si sia fatto male – ha detto Rogan. Quella era la mia paura, che sarebbe stato un combattimento vero e che lui si sarebbe fatto male

MVP, nella sua dichiarazione, ha affermato:

Le chiacchiere e le speculazioni sono comuni nello sport, e gli atleti e i promotori devono tollerare commenti, battute e opinioni senza senso. Ma suggerire qualcosa di diverso dal pieno impegno da parte di questi combattenti non è solo ingenuo, ma un insulto al lavoro che mettono nel loro mestiere e allo sport stesso. È ulteriormente illogico e insensato che MVP, nel debutto di una promettente partnership a lungo termine con il più grande streamer del mondo, un’organizzazione che ha fatto la sua prima incursione negli sport professionistici dal vivo con Paul contro Tyson, possa anche solo prendere in considerazione una violazione così perversa delle regole della competizione

Che ne pensate?