L’attesissima seconda stagione di Arcane si è appena conclusa, con l’ultimo arco di tre episodi che hanno scritto la parola ‘Fine’ su una serie che ha toccato l’apice dell’animazione e ha stabilito un nuovo standard per gli adattamenti ispirati all’universo videoludico e non solo. Fortiche Production e Riot hanno dato vita ad una serie tv che rimarrà per sempre negli annali e che è riuscita nell’arduo compito di riunire un pubblico enorme ed eterogeno sotto un progetto ispirato ad uno dei videogiochi più famosi e controversi di sempre.
Dopo aver terminato gli ultimi tre episodi vi vogliamo raccontare le nostre impressioni. Non ci saranno spoiler relativi alla seconda stagione ma per poter avere un po’ di contesto daremo per scontato che gli eventi della prima stagione vi siano noti (qui il nostro recap)
Se non avete pazienza di leggere tutte le nostre considerazioni e siete qui per una veloce opinione sappiate che i tre anni di attesa sono stati ampiamente ripagati e che sarà difficile per chiunque superare il livello di qualità proposto da Arcane, sia nelle animazioni che nella narrativa.
L’inizio della fine
La seconda stagione di Arcane parte immediatamente con l’attentato di Jynx al Consiglio di Piltover, concludendo la sequenza che era stata interrotta alla fine della prima stagione. Non si perde tempo a ricostruire gli eventi accaduti o le motivazioni dei personaggi coinvolti ma si lascia il passo alla gravità della scena, che alza in maniera esplosiva il sipario sulla stagione conclusiva.
La distruzione e il dramma vengono comunicati perfettamente allo spettatore, che percepisce come gli equilibri stabiliti fino a quel momento siano profondamente cambiati e che da questo momento in poi il destino di ogni personaggio sarà messo in discussione.
Le tensioni fra Piltover e Zaun sono definitivamente esplose e la frattura fra i due mondi appare irrecuperabile. In questa terra dilaniata dal conflitto si insinuano Ambessa e i Noxiani che, come accade in ogni teatro di guerra, vogliono approfittare della situazione per acquisire potere nelle proprie mani, instillando dubbi e scetticismo nella leadership di Piltover.
Il primo arco narrativo, costituito dai tre episodi di debutto della seconda stagione, agisce da collante e permette ad Arcane di voltare pagina e mostrare allo spettatore come gli equilibri stabiliti nella stagione precedente sono saltati e che ora saranno soltanto i protagonisti a forgiare il proprio destino. Il culmine raggiunto nel terzo episodio, con l’epico scontro fra Jynx e Vi rappresenta una resa dei conti attesa dai fan e dalle due protagoniste, che da quel momento in poi non saranno più le stesse.
Personaggi e Icone
Fortiche crea un mondo in cui sono i personaggi ad essere il fulcro della storia e non le fazioni di cui fanno parte o gli eventi pregressi. Se c’è un settore in cui Arcane eccelle è la caratterizzazione dei suoi personaggi perchè, se nella prima stagione possono essere ricondotti ad archetipi specifici, questa volta le aspettative vengono completamente disattese e si ha la sensazione che tutti i protagonisti possano davvero forgiare il proprio destino.
Jynx è divenuta ormai un’icona della serie. La protagoonista esplosiva e imprevedibile che tenta di superare i propri traumi seminando il caos. La seconda stagione di Arcane però ci mostra come in personaggio di Jynx nasconda molto di più e cosa si celi davvero dietro a quel ritratto caricaturale.
Questo vale per tutti i personaggi della serie, che Fortiche libera dal paradigma dei loro ruoli e mostra allo spettatore come ognuno di loro sia in grado di crescere ed evolversi. Ad ogni membro del cast viene concesso il tempo di scegliere la propria strada e i propri obiettivi, senza mai sacrificare i loro ideali.
L’evoluzione dei protagonisti vedrà il suo compimento all’alba della battaglia finale, che contrapporrà due schieramenti composti da alleati insospettabili. Non si tratta però di una lotta fra bene e male ma del conflitto fra due visioni diverse del mondo e del futuro, una caratteristica che dona credibilità al gran finale e lascia lo spettatore impreparato alle conseguenze degli eventi.
Ogni personaggio gioca un ruolo fondamentale nell’epilogo di questa serie, che arriva a toccare tematiche filosofiche piuttosto importanti e ci impone di porci domande scomode sulla vita e sulla moralità delle nostre azioni.
Un dipinto in movimento
Non possiamo concludere questa recensione senza menzionare la maestria tecnica di Fortiche, che ha confezionato uno dei prodotti animati più impressionanti di sempre. Lo studio francese riesce a infondere vita a questo mondo grazie alla combinazione di colori e animazioni profondamente studiate che cuciono un’identità definita sui personaggi e sull’ambiente circostante. I contrasti cromatici accompagnano la narrativa in maniera magistrale ed evocano le forti emozioni che muovono i protagonisti su questa complessa scacchiera narrativa.
Le animazioni e le coreografie presentate durante gli scontri più caotici e i momenti più intimi fra i personaggi esaltano la gravità del momento e ci immergono nel drammatico mondo di Arcane.
Siamo davanti ad una serie che rappresenta l’apice dell’animazione e che prova per l’ennesima volta come gli adattamenti videoludici abbiano un potenziale incredibile, che andrebbe esplorato e approfondito. Lo standard hollywoodiano è stato nettamente superato e Arcane ne è la dimostrazione.
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