Nel 2024 esce più musica in un solo giorno che in tutto l’anno 1989

musica
Credits: Taylor Swift / YouTube
Condividi l'articolo

Ve ne sarete accorti: in quest’epoca esce continuamente tantissima musica, in un giorno anche più di quanta ne usciva in un anno trent’anni fa. Come mai, e cosa significa?

Il rapporto sulle uscite musicali della nostra epoca viene da Will Page, ex-Chief Economist di Spotify, il quale registra che: “Oggi [nel 2024] esce più musica in un singolo giorno di quanta ne usciva nel corso dell’anno 1989“. In altre parole, le uscite in musica sono aumentate a dismisura. Facciamo finta che nel 1989 uscisse una nuova canzone al giorno, tanto per ipotesi. Questo significa che oggi uscirebbero 365 canzoni al giorno, ed è solo un esempio. Naturalmente la cifra è molto più alta.

Come mai accade? Principalmente perché oggi creare musica è immensamente più facile: i consumatori sono diventati anche creatori e con i software musicali e le nuove tecnologie non occorre essere versati in teoria musicale né saper suonare uno strumento per produrre canzoni fatte e finite. Anche la distribuzione è più semplice e offre molti mezzi agli indipendenti, oltre a portali come Bandcamp e SoundCloud, dando modo a molti più artisti di emergere.

Secondo il music business analyst MiDiA, nel 2023 c’erano nel mondo circa 76 milioni di autori, il 12% in più rispetto al 2022. Secondo queste stime, il numero raggiungerà i 198 milioni entro il 2030, e nel frattempo l’aumento della popolazione porterà a una richiesta di output musicale ancora maggiore. C’è poi il fatto che come è noto le piattaforme streaming come Spotify pagano gli artisti pochissimo, e per compensare non rimane altro che fare uscire tantissimo materiale.

Questo significa più versioni della stessa canzone, re-inserita a varie riprese in nuovi singoli, EP e album, senza contare gli infiniti remix e le deluxe edition dei dischi. Tutto questo va contato nelle uscite, in un sistema che a questo punto privilegia necessariamente la quantità a discapito della qualità. L’aspetto positivo è che così abbiamo tantissimo materiale da ascoltare e solo l’imbarazzo della scelta quando si tratta di scegliere cosa mettere nelle nostre playlist: ma ne vale la pena?

Fonte: DJ Mag

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp