In apertura della fase cover della seconda manche, ecco che Lorenzo precipita di nuovo nella somma banalità con una canzone di uno degli artisti più inspiegabilmente sopravvalutati d’Italia – Tananai – recuperando la sua tediosissima dimensione romantica che, ripetiamo, piacerà forse alle ragazzine di 14 anni ma per altri può essere veramente pesantissima da sopportare, davvero.
Voto: 5
Punkcake – Maps
La scelta di Maps degli Yeah Yeah Yeahs è pregevole – anche se, come spesso accade in queste assegnazioni, viene scelta la canzone facilmente più famosa di una band – ma la voce di Karen O non è così facile da rifare come può sembrare, e Sonia purtroppo stona. Bello vedere il complesso punk in una veste più intima, ma nell’inedito sono stati molto meglio.
Voto: 6
Francamente – Believe
Stesso errore della volta scorsa: si prende un pezzo dance noto per le sue atmosfere ballabili e lo si rifà in versione intimista e acustica. La voce di Franca e il suo timbro particolare non bastano più: quando si capirà in Italia che una scelta del genere è banale e scontata e non racconta nulla rispetto a quel che possono fare mille altri artisti capaci?
Anche Mimì rientra relativamente nella sua comfort zone, con un brano che le permette di esprimere diecimila sfumature vocali ma non le consente di emergere come “personaggio” più di quanto abbia fatto finora, cosa per paradosso molto più possibile con l’inedito di Madame. L’acuto a metà canzone, ciò detto, è stellare.
Un mini-medley forse un po’ azzardato ma perfettamente adattato in uno stile convincente da un complesso che, strettamente a livello di capacità tecniche, è certamente il migliore di questa edizione. Però è vero che a questo punto hanno un po’ detto tutto quello che potevano dire: non si può andare più in là , quindi come arriveranno a fine gara?