Tony Effe è sicuramente uno degli artisti più apprezzati nel nostro Paese al momento. Fresco del successo di Icon, uno dei dischi più streammati del 2024, già tre volte disco di platino, il trapper si è lasciato andate a una lunga intervista a GQ dove ha parlato della sua vita e della sua carriera, partendo dalla bellezza di cui è sempre stato consapevole.
Sin da bambino sono sempre stato abituato a essere il bello del gruppo. A scuola ero sempre tipo “lui è quello che fa i film, che bello che è, no?” e questa cosa mi dava fastidio. Era l’unica cosa che mi dicevano. Da ragazzetto adolescente io mi imbruttivo, mi facevo i capelli con la lametta, le sopracciglia, cose così.
Poi ho capito che era una cosa che faceva parte di me e allora ho iniziato a giocarci: con le persone quando mi chiedono le foto, sui social, in pubblico. Ho sempre detto che sono il più bello di Italia, è diventata una mia cifra. È tipico dei rapper dire “io sono il più forte, io sono il più bravo” e allora io ho iniziato a dire “io sono il più bello”
Questi risultati non me li aspettavo neanche io, sono sincero. E poi forse l’ascoltatore medio che non mi conosce è un po’ passato da “Tony Effe è un deficiente” a “Tony Effe è un deficiente, però sto ascoltando le sue canzoni.
Metto in conto che una persona che mi conosce da ieri, che sente solo una mia canzone o vede sui social una cosa che ho detto o fatto sei anni fa, si faccia un’idea un po’ superficiale e magari esprima un giudizio di conseguenza.
Ci sta, lo capisco e lo accetto, ma io credo che se davvero scopri qualcuno, e magari ne diventi fan o anche solo ti incuriosisce, la cosa migliore da fare è approfondire, conoscere, capire. I giudizi istantanei dati fuori contesto valgono quel che valgono. Li capisco ma gli do poco peso onestamente. Non si giudica nessuno da un video sul feed di TikTok
Parlando infine dei suoi fan, Tony Effe dice:
Mi conoscono davvero, sanno chi sono. Tanti artisti non si espongono perché magari sono molto impostati, non si possono aprire troppo perché se no, magari, casca il personaggio, va a sapere. Quindi, io me la vivo molto bene da quel punto di vista