La pratica dello scafismo, detto anche “le barche”, era una pena di morte dell’antichità davvero terrificante. Ecco in cosa consisteva
Nel corso della storia molti – purtroppo – sono stati i metodi di tortura e morte ideati dalle varie civiltà, ma questa dello scafismo è una pratica che a ripensarci oggi suona particolarmente raccapricciante. C’è da dire che non ci sono fonti sicure sulla sua esistenza, ma più una leggenda legata alla letteratura greca – per la quale chiaramente i persiani erano nemici inumani – e che risale a Plutarco.
La leggenda è quella di Mitridate, ucciso dal re persiano Artaserse II – che tanto per capirci era il nipote di Serse, lo stesso re persiano villain di 300 – proprio con questo metodo perché colpevole di aver ucciso il fratello del re, Ciro. In cosa consisteva quindi questa tortura? Come avrete capito, con lo “scafismo” c’entrano le barche e il mare.