Franca propone una anti-Blinding Lights, nel senso che la sua versione è l’esatto contrario del brano di The Weeknd a livello di arrangiamento. Risultato: disastro. Perché distruggere una canzone perfetta alla ricerca esasperante di questa tanto sospirata dimensione intimista, quando avremmo potuto sentire la brava cantante, come la volta scorsa, su qualcosa finalmente con un po’ di ritmo e carattere?
Voto: 3
Lowrah – Someone You Loved
Lowrah mostra il suo lato sensibile (a.k.a. “il suo esofago”) un po’ fuori tempo massimo e per giunta con un tormentone insopportabile. La ritroviamo quindi in un limbo: è troppo tardi per spogliarsi del suo personaggio di “donna forte”, e nel cantare il brano di Lewis Capaldi poco altro arriva al di là della sua potenza vocale, che a questo punto della gara a X Factor dovrebbe ormai essere scontata.
Voto. 6.5
Les Votives – La Canzone Nostra
Una assegnazione sbagliatissima, decisa da Lauro, che mette il trio rock alla prova con il brano di Mace, Blanco e Salmo nell’intento di esercitarsi a uscire dalla comfort zone. Ma perché? Il risultato è un chiasso incolore sul quale la voce del vocalist e frontman tiene bene, sì; ma è difficile capire come questa esibizione possa premiarli.
Una scelta nobile e ambiziosa che però, anche se apparentemente intrigante nel trascinare Mimì lontano dal suo solito territorio, non le permette di esprimere granché di più rispetto a quello che abbiamo già sentito da lei. E ancora con questa intimità lacrimevole, anche nel suo caso: tutto bellissimo, ma sarebbe capace di fare ben di più.
Voto: 7.5
I Patagarri – Summertime
I Patagarri vengono trascinati da Lauro verso il jazz classico nel tentativo di inspessirne la dimensione sonora, e per una volta l’esperimento funziona: il suono del gruppo non si snatura ma abbiamo comunque la possibilità di sentirli in versione differente e inaspettata. A questo punto lo si può dire: se in Italia ci fosse spazio per un gruppo jazz di successo mainstream (e magari), che siano pure loro.
Voto: 8
Punkcake – Mi Ami?
I Punkcake si presentano sul palco vestiti da spermatozoi, suonano i CCCP e sembrano Elio e le Storie Tese. Al di là delle mancanze vocali, dovute all’esplosione d’energia che non fa rispettare la dovuta distanza dal microfono, l’interezza del progetto e la sua originalità – a X Factor – seguitano a segnalare il quintetto punk come unica autentica realtà interessante nell’edizione di quest’anno.