Quando si pensa a Tatsuki Fujimoto, autore di Look Back, vengono in mente due cose: Fire Punch e, sopratutto, Chainsaw Man (candidato come miglior anime dell’anno 2023 ai Crunchyroll Anime Awards). Quest’ultimo in particolare è noto per mescolare assurdità , estrema violenza, scenari da incubo e momenti incredibilmente emotivi, tutto avvolto in uno stile quasi “grezzo” e ricco insieme che esalta l’intera storia.
Ma c’è un altro lato in Fujimoto. Un lato più delicato, più sensibile, senza mostri ed effetti speciali ma non per questo meno valido o meno capace. Look Back mette in mostra questa parte di Fujimoto pur non dimenticando quei dettagli che lo hanno reso famoso.
L’anime, di appena 58 minuti, è tratto dal manga one shot di Fujimoto, pubblicato prima sulla loro piattaforma digitale e poi in cartaceo in un unico volume di 143 pagine, pubblicato in Italia l’anno scorso da Star Comics.
Si tratta forse di una delle trasposizioni più fedeli che esistano. Quando si adatta un medium c’è sempre qualcosa che va perso, qualcosa che va, oso dire, corrotto nel passaggio. Non necessariamente per mala fede o incapacità , ma per caratteristiche intrinseche del medium stesso. Ebbene, qui il problema non si pone.
L’animazione coglie con assoluta fedeltà lo stile di Fujimoto: quello che abbiamo davanti è il manga in versione animata, senza se e senza ma. I disegni di Fujimoto vengono esaltati dai colori e dalla musica, semplicemente eccellente e utilizzata solo dove serve, che ci da la sensazione di essere trasportati all’interno della pagine del manga di Look Back.
Ma l’anime non si limita a copiare quanto c’è nel manga. L’anime sfrutta al meglio le possibilità che un manga non ha (giocare con il movimento delle inquadrature, per esempio) e coglie i suggerimenti del manga per delineare meglio la personalità delle protagoniste, tanto nella voce quanto nei movimenti.
In particolare va citata la scena subito dopo l’incontro tra Fujino e Kyomoto, in cui la prima corre sotto la pioggia. Kiyotaka Oshimaya (già regista e key animator in Devilman Crybaby), il regista, prende quei pochi pannelli e li estende delineando ancora meglio la personalità di Fujino.
Detto questo, per quanto lo stile si addica alla storia, non si tratta di un anime che toglierà il fiato allo spettatore. Si tratta di una storia piccola, che coinvolge di fatto solo le protagoniste, uno slice-of-life che di suo non ha niente di spettacolare. E, oso dire, non è questo l’obiettivo di Look Back.
Look Back è una storia intima, umana.
Nonostante un’animazione relativamente semplice, c’è comunque grandissima cura dei dettagli: dai background, che non si limitano a fare da sfondo ma che sono parte integrante della narrazione, ai delicati movimenti delle mani e dei volti. Sono piccoli dettagli che sul momento, forse, neanche si percepiscono ma che contribuiscono al successo di Look Back.
Look Back è caratterizzato da una marcata sensibilità e delicatezza nella narrazione che magari non ci si aspetta dall’autore di Chainsaw Man, accompagnato da un regista che arricchisce la narrazione rimanendo assolutamente fedele al manga.
Look Back è una storia dolce e tragica, che parla di rapporti interpersonali, di rimpianti, di opportunità mancate e scende nel meta nel momento in cui Fujino, diventata una mangaka di successo, si sfoga su quanto sia ingrato il suo lavoro.
Questa storia viene raccontata in meno di un’ora, senza mai avere l’impressione che si vada a tappe forzate o con fretta. Sa dove prendersi tempo e sa dove invece è opportuno soffermarsi, riempire gli spazi lasciati vuoti dal manga.
Unica nota che non mi sento di definire negativa, ma che comunque va segnalata, è che manca un doppiaggio italiano. L’anime è disponibile solo in inglese e nell’originale giapponese. Le doppiatrici scelte per i ruoli delle protagoniste (Yuumi Kawai e Valerie Rose Lohman per Fujino, Mizuki Yoshida e Grace Lu per Kyomoto) sono relativamente “nuove” nel panorama del doppiaggio, con pochi ruoli da protagoniste ancora all’attivo, ma interpretano i ruolo con abilità , perdendosi nei loro personaggi in maniera assolutamente naturale e credibile.
Cosa non facile se consideriamo che le protagoniste di Look Back sono personaggi a cui basta veramente poco, un minimo errore nell’interpretazione, per renderle “fastidiose”.
In definitiva, se amate lo slice-of-life o siete dell’umore per una storia piccola e contenuta, ma che sa dove e come colpire, Look Back è un modo eccellente per passare un’ora del vostro tempo.