Secondo uno studio questo guerriero seppellito 1000 anni fa avrebbe potuto essere non binario

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Credits: Veronika Paschenko/The Finnish Heritage Agency
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Lo studio metterebbe in discussione quello che sappiamo dei costumi nel basso medioevo: davvero questo guerriero sconosciuto i cui resti sono stati rinvenuti in Finlandia era non binario?

Sbagliamo, naturalmente, a pensare che un tempo un individuo non potesse riconoscersi come omosessuale, o anche considerarsi non binario. Se mille anni fa i costumi, almeno in Europa, erano strettamente dettati dalla religione, è anche vero che allora come oggi dentro le mura di casa propria ognuno faceva quel che voleva ed era libero – più o meno – di essere sé stesso.

Quindi devono certamente essere esistite persone non binarie anche nel medioevo, per quanto magari non consapevoli di esserlo ed emancipate nell’esserlo come oggi. Il caso potrebbe essere quello di questo guerriero misterioso, i cui resti sono stati rinvenuti in Finlandia nel 1968 e che non è mai stato identificato.

Un nuovo studio sul guerriero svela che: “I gioielli dentro la tomba indicano che l’individuo sepolto fosse vestito in abiti femminili tipici del periodo. D’altra parte, fu sepolto con una spada – forse due – cosa spesso associata con la mascolinità“. Lo studio, condotto dall’Università di Turku, avanza quindi una ipotesi con un approccio moderno.

“Si può considerare sia una doppia sepoltura di una donna e di un uomo oppure una tomba con arma di una donna, e quindi la prova di una forte donna leader o anche una guerriera della Finlandia della fine dell’Età del Ferro”. Tuttavia, lo studio ha confermato che nella tomba c’era una persona sola, che “Indossava abiti femminili tipici del periodo”.

Inoltre, una analisi del DNA rivela che avrebbe potuto avere cromosoma XXY, ossia la sindrome di Klinefelter: era nato, o nata, con un cromosoma X in più. E si conclude: “Se le caratteristiche della sindrome erano evidenti nella persona, costei avrebbe potuto non essere stata considerata strettamente femmina o maschio nella comunità del basso medioevo”.

“L’abbondante collezione di oggetti sepolti nella tomba è la prova che la persona fosse non solo accettata ma anche valorizzata e rispettata“. La prova, insomma, che forse non solo nel medioevo esistevano individui che si riconoscevano e venivano riconosciuti come non binari, ma che la cosa, almeno in certe comunità, non creava alcun problema a nessuno.

Fonte: UNILAD

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