Ecco che cosa ha detto il “Nostradamus vivente”, Athos Salomé, sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti nel 2024 e sui risultati che potrebbero portare a seconda della vittoria. Ancora una volta no, non sono notizie allegre
Ormai conosciamo Athos Salomé, il profeta brasiliano detto il “Nostradamus vivente” che non manca mai di farci avere predizioni sempre molto allegre – siamo sarcastici – sul nostro prossimo avvenire. Tra le sue visioni del futuro non ci risparmia anche il racconto di quel che succederà in seguito alla elezione del prossimo Presidente degli Stati Uniti, in seguito alle elezioni del 2024.
Ebbene, secondo Salomé se a vincere sarà Kamala Harris da parte di Donald Trump e del Partito Repubblicano ci sarà una “forte reazione”, che si tradurrà in una “resistenza coordinata: Trump non accetterà il risultato come legittimo”. Questo è ovviamente quello che è già successo nel 2021, quando la posizione di Trump portò agli eventi dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.
Stavolta però Trump e i suoi potrebbero decidere di agire per vie istituzionali appellandosi alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha una maggioranza di giudici repubblicani, per contestare la vittoria eventuale della Harris. Questo, secondo Athos Salomé, porterebbe a una “frammentazione istituzionalizzata” della società, e a “tonnellate di disinformazione”.
Sorgerebbe quindi una “realtà parallela” in cui le persone potrebbero credere che il governo sia “illegittimo, corrotto e una minaccia diretta ai valori americani”, il tutto risultante in una “crisi di fiducia pubblica” nelle istituzioni e in una ulteriore alienazione di chi crede nell’esistenza, in America, di una “dittatura camuffata”. Niente, a dire il vero, che non abbiamo già sentito ai tempi di QAnon.
Athos Salomé, comunque, sostiene: “Milioni di americani saranno completamente disconnessi dalle tradizionali fonti di informazioni, diventando immuni a qualunque tentativo di riconciliazione con il governo eletto. Questi stati, diventando meno responsivi verso il governo federale, potrebbero iniziare un processo di decentralizzazione che sfidi direttamente la struttura federale del paese”.
“Questo clima di estrema polarizzazione e sfiducia nelle istituzioni democratiche potrebbe segnare l’inizio di un’era di frammentazione per gli Stati Uniti, in cui il concetto stesso di ‘Stati Uniti d’America’ verrà minacciato. L’unità del paese sarà alla mercé di un leader che, per quanto privo di potere, avrà un’influenza unica e senza precedenti, capace di modellare la realtà di una frazione significativa della popolazione americana”.
Che dire, staremo a vedere.
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