Mauro Repetto: “Spero che Max e Cecchetto facciano pace”

Mauro
Condividi l'articolo

Mauro Repetto si esprime sulle incomprensioni tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto, e ammette sulla sua separazione dagli 883: “Non captavamo più le stesse note”

Visto il continuo successo di Hanno Ucciso l’Uomo Ragno, l’uomo del mistero Mauro Repetto, assente dalle scene per trent’anni, viene oggi riscoperto dal pubblico che è ansioso di sapere la sua versione su… tutto. A cominciare dalla lite tra Max Pezzali e il produttore Claudio Cecchetto, della quale dice: “Spero che un giorno facciano pace. Prima di diventare tre vecchi in carrozzina mi piacerebbe bere ancora una volta una Tennent’s rossa tutti insieme”.

Dei suoi ricordi sugli 883 ce n’è in abbondanza: “[Max] è stato il mio migliore amico in assoluto, non potrò mai avere un migliore amico come lui, è la persona a cui umanamente sono stato più legato. [Ma poi] tra me e Max sono cambiate le frequenze. Tra noi non si è rotto niente, la nostra amicizia rimane ancora forte, ma a un certo punto è arrivata questa chitarra con una nota distorta. Come se due radio improvvisamente si sintonizzassero su frequenze diverse: non captavamo più le stesse note“.

LEGGI ANCHE:  Come Mai: Max Pezzali svela a chi era dedicata la canzone d'amore degli 883

E poi, sulle sue avventure all’estero Mauro ricorda: “Max per primo era stato a New York e mi aveva raccontato la scena rap newyorkese. Per me era quindi normale andare a vedere quella giostra, cercare quella chimera che mi richiamava così forte. Non andavo via da niente, semplicemente proseguivo la mia sete di sogni, l’unica cosa che ho sottovalutato è stata la lingua. Mi proponevo come sceneggiatore ma non sapevo quasi parlare l’inglese”.

Sulla sua uscita dagli 883 ricorda poi: “Parlavamo solo di sogni e desideri. Tra di noi il denaro non è mai stato argomento di confronto: sono partito per un’altra giostra, chissenefrega di quello che ho lasciato” e spiega che il padre gli disse: “Altro che Uomo Ragno, tu hai ucciso la gallina dalle uova d’oro“. Forse è vero ma è giusto che ognuno faccia le sue esperienze, e del resto oggi Mauro viene riconosciuto finalmente per il ruolo che ha avuto negli 883, anche se ha dovuto aspettare 30 anni perché succedesse.

LEGGI ANCHE:  Pavia vuole premiare Mauro Repetto, Max Pezzali non ci sta

Fonte: Il Gazzettino

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp