10 momenti che ci hanno davvero fatto paura nel cinema horror degli ultimi decenni. Quali di questi vi è rimasto più impresso?
La prima apparizione di Ghostface
La sequenza iniziale di Scream è rimasta nella storia non solo per il sottile citazionismo horror – che include il film When a Stranger Calls del 1979, che nessuno ha visto – ma anche per il confronto tra Casey (Drew Barrymore) e Ghostface, il quale non si mostra fino all’ultimo e quando lo fa naturalmente uccide. Wes Craven mette in scena il tormento dell’assassino con il più classico schema slasher, rendendolo anche sottilmente comico e ridondante e uccidendo quella che sembra essere la protagonista già nella prima scena. Leggendario.
John Kramer si svela in Saw
Sì, è sempre stato lì. Il buon vecchio John Kramer, alias Jigsaw il serial killer – anche se, come sottolinea lui più volte, per mano sua non uccide mai nessuno – è il cadavere al centro del bagno che rimane in bella vista per tutto il primo film della saga di Saw. Quando si rialza – è vivo, e truccato – mette in scena un colpo di teatro incredibile e inspessisce la lezione morale della prima di una lunga serie di torture. “Game over”.
Jumpscare di Insidious
Spesso definito il jumpscare più infame della storia, perché avviene in un momento in cui assolutamente non ce lo aspettiamo. Una tecnica semplice ed efficace per far saltare sulla sedia: non anticipare l’attimo della paura con un crescendo di tensione, ma lanciare la visione spettrale di punto in bianco. James Wan non è il primo a farlo in questo film: gli orientali e specialmente i giapponesi per esempio sono maestri in questo. Ciò non di meno, l’immagine del demone rosso è ancora bene impressa nelle menti di molti spettatori traumatizzati.
Il faro si accende in I Saw the Devil
I Saw the Devil è un thriller coreano violentissimo diventato cult anche per la partecipazione di Choi Min-sik (Oldboy), che qui interpreta un killer sadico e senza scrupoli. Più di tutte le scene grafiche e sanguinolente, però, spaventa la sua aggressione ai danni della ragazza nella sequenza introduttiva. Kyung-chul, lo psicopatico, inganna la ragazza e le appare davanti all’improvviso, con un movimento di camera subitaneo e micidiale (nonché arbitrario) che sottolinea la pericolosità e l’imprevedibilità dell’assassino. Un chiaro esempio di come i coreani hanno sempre da insegnarci.
L’alieno compare in Signs
Uno dei jumpscare più famosi della storia, che è anche parte di una ripresa amatoriale; un film nel film. In Signs di M. Night Shyamalan è abbastanza chiaro che ci sono degli alieni sulla Terra, ma non ne siamo sicuri (né lo sono i personaggi) finché una ripresa casuale non ne mostra uno. Nel farlo introduce i mostri della storia in maniera inattesa, in un momento sconvolgente, mostrando molto più di quello che lo spettatore a quel punto si aspetta di vedere e scombinando le sue aspettative. Magistrale.