Tutto vero, e documentato: questo scienziato conduceva i suoi esperimenti negli anni ’50, creando davvero dei cani a due teste con delle complesse operazioni di trapianto
Attenzione: per via degli argomenti trattati e delle immagini di forte natura qui mostrate, consigliamo alle persone più sensibili e di stomaco debole di NON leggere questo articolo
Vladimir Demikhov è stato uno scienziato sovietico diventato famoso per i suoi esperimenti sui cani nel corso degli anni ’50, condotti in Germania dell’Est. Costui era molto interessato ai trapianti, e iniziò a creare davvero dei cani a due teste, cioè prendendo la testa di un animale e unendola al corpo di un altro.
Gli esperimenti sui cani iniziarono nel 1954, sfruttando la pratica di effettuare connessioni vascolari dalla testa del cane trapiantata fino al cuore del cane “ospite”, in modo che entrambe potessero sopravvivere. Inutile dire che queste creature a due teste sopravvivevano però solo per qualche giorno. Nonostante anche in Unione Sovietica questi esperimenti fossero largamente giudicati non-etici, proseguirono comunque per anni.
Fino al 1959, quando Demikhov creò “Pirata” (nome corrispondente russo, si intende), un pastore tedesco con impiantata la testa di un cucciolo di soli due mesi. L’operazione venne effettuata amputando la parte inferiore del corpo del cucciolo e facendogli tenere il cuore e i polmoni, e poi i canali sanguigni dei due animali vennero esposti e uniti insieme usando semplicemente ago e filo.
Le vertebre vennero unite con dei fili di plastica e fondamentalmente le riserve di sangue dei due animali vennero combinate, permettendo però loro di conservare per ciascuno il proprio sistema immunitario. La cosa straordinaria è che questa creatura sopravvisse per ben 29 giorni, praticamente un mese.
Poteva camminare in giro ed entrambe le teste potevano abbaiare e bere acqua. Ma l’acqua bevuta dalla testa del cucciolo non era connessa allo stomaco del pastore tedesco, bensì fluiva fuori da un tubo e finiva sul pavimento. Potete vedere le fotografie del cane effettuate all’epoca in fondo all’articolo: attenzione perché, come anticipavamo all’inizio, sono immagini forti.
Anche se il lavoro di Demikhov con questi cani può essere considerato abominevole – e da alcuni certo lo sarà – in campo medico e veterinario le sue ricerche sono tuttavia viste oggi con un certo rispetto se non addirittura come pioneristiche, specie per quel che riguarda i trapianti di organi di animali.