Hanno Ucciso l’uomo ragno: Intervista a Giuggioli

La nostra intervista all'attore Matteo Oscar Giuggioli della serie Hanno Ucciso l'Uomo Ragno, la serie Sky Original sugli 883

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Matteo Oscar Giuggioli è il protagonista principale della serie Sky Original Hanno Ucciso l’Uomo Ragno: la Leggendaria Storia degli 883, disponibile on demand dall’11 ottobre. Lo show, prodotto da Groenlandia di Matteo Rovere e ideato da Sidney Sibilia (regista anche di alcuni episodi), racconta dell’incontro tra Max Pezzali e Mauro Repetto, di come hanno ideato le loro prime hit, e insieme un pezzo di storia pop della musica italiana degli anni Novanta, tra Claudio Cecchetto, Radio Deejay, il Gioca Juè e Fiorello…

GLF: In Hanno Ucciso L’Uomo Ragno: La leggendaria Storia degli 883 Padrino tu interpreti Mauro Repetto: come sei arrivato al ruolo?

Matteo Oscar Giuggioli: E’ stato qualcosa di molto regolare, lineare: ho partecipato al primo provino e poi si è andati sempre più avanti, sempre più avanti, fino a restringere il cerchio, e pian piano ti avvicini…

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GLF: Per chi ha vissuto l’epoca degli 883, il periodo degli anni Novanta, i due personaggi di Max Pezzali e Repetto si ricollegano quasi ad uno status generazionale. Tu sei particolarmente giovane, e non hai proprio vissuto l’epoca: come ti sei approcciato ai due caratteri, al loro mondo?

Matteo Oscar Giuggioli: Diciamo che non ci siamo approcciati agli 883, ma a Max e Mauro, proprio come non ci siamo approcciati agli anni Ottanta o agli anni Novanta perché alla fine i sentimenti che li muovono sono gli stessi che ritroviamo ancora oggi, in qualunque ragazzo. siamo la stessa roba, quindi abbiamo interpretato due ragazzi di provincia che a furia di sbatterci la testa ce l’hanno fatta. Siamo arrivati dopo, insomma, ad “interpretare” Max e Mauro.

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GLF: Oltretutto tu interpreti Mauro in maniera molto efficace, riesci ad entrare nel personaggio e nella sua testa. Ma io ti ricordo in un altro bellissimo serial, Vostro Onore, su Netflix, remake dell’americano Your Honor (con Brian Cranston, ndr), ma anche in Sotto il Sole di Riccione, e questo mostra la tua incredibile versatilità. Tu hai iniziato giovanissimo, avevi 17 anni…

Matteo Oscar Giuggioli: Si, lavoravo però già da due anni: a 17 anni ho fatto il primo film, Gli Sdraiati, di Francesca Archibugi, ma venivo dal teatro.

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GLF: Cinema, tv, teatro, hai fatto di tutto insomma, che tipo di percorso hai fatto dal punto di vista della formazione:

Matteo Oscar Giuggioli: Io ho fatto due anni di compagnia, e poi ho iniziato a fare provini a Roma, e la mia famiglia mi ha sempre sostenuto in questo mio progetto, in questa mia passione che per fortuna, per ora, è un lavoro. La Archibugi mi ha notato poi a scuola, in mezzo a tutti i ragazzi con i provini: sia per Gli Sdraiati che per Sotto il Sole è andata così, è partito tutto da scuola.

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GLF: Parlavamo prima di Vostro Onore, il tuo personaggio era profondamente diverso rispetto, ad esempio, a quello di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno: ti viene naturale quindi immergerti in un carattere preciso?

Matteo Oscar Giuggioli: Si, diciamo che io non ho nessun metodo particolare, in Vostro Onore poi avevo un attore favoloso accanto come Stefano Accorsi, da lui ho imparato molto.

GLF: C’è qualche aneddoto particolare che ricordi dal set di Hanno Ucciso l’Uomo Ragno?

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Matteo Oscar Giuggioli: Giorno più, giorno meno, c’erano ovviamente le giornate di stress, però è stato un set piacevole, eravamo una bella squadra, tutti a fare lo stesso progetto, la stessa roba… e poi, è una serie che mette di buon umore, e questa cosa si è anche riversata su di noi. Dopo un po’ anche con Elia (Nuzzolo, l’interprete di Max Pezzali, ndr) è diventata una roba tipo “andiamo a giocare insieme”, e credo che questa roba si senta, nella serie…

Che ne pensate?