Call of Duty: Black Ops 6, recensione della campagna

Call of Duty ritorna con Black Ops 6 e lo fa in grande stile. La campagna ci ha sorpreso, ecco le nostre impressioni.

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Altro anno, altro Call of Duty. Questo è il pensiero con cui molti appassionati si approccianno all’ennesimo capitolo dello sparatutto più famoso del mondo.

Stiamo parlando della saga più redditizia di sempre che per decenni ormai, fra alti e bassi, non smette di far parlare di sé. Se il punto focale di ogni Call of Duty è senza dubbio il multiplayer, l’esperienza della campagna single player è molto importante per capire come verrà ricordato il titolo.

Call of Duty: Black Ops 6 è un banco di prova importante per la saga, che è stata appena acquisita da Xbox e viene lanciata per la prima volta su Game Pass. Se siete qui per una breve valutazione possiamo dirvi che questa volta la campagna è ottima e si distacca molto dalle ultime delusioni di Vanguard e Modern Warfare III.

Treyarch si è superata riportando Call of Duty ad un livello che non raggiungeva da anni e, senza stare a scomodare pilastri della saga, possiamo sicuramente affermare che è da molti anni che non giocavamo ad una campagna così.

Gameplay che vince non si cambia

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Il gameplay è la parte più importante di ogni videogioco ma in Call of Duty questo principio è ancora più importante. La storia può essere anche avvincente ma se le sparatorie e l’azione non sono divertenti il gioco ne risentirà.

Call of Duty: Black Ops 6 ripropone l’impalcatura di gameplay creata dal primo Modern Warfare del 2019 e, con qualche accorgimento, la adatta a questo titolo senza troppe sbavature. Le armi sono costruite con la consueta cura dei particolari e la sensazione durante gli attimi più concitati è estremamente soddisfacente.

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I controlli sono fluidi e reattivi, il tutto accompagnato da effetti speciali che ci immergono nell’azione. Il segnale di un ottimo sistema di gameplay è il fatto che il giocatore non lo nota e spesso ci siamo trovati a non fare caso ai particolari perchè eravamo troppo immersi nell’azione.

L’unico elemento negativo che merita di essere citato è la distribuzione dei nemici. Nelle prime missioni questo problema non si nota ma ad un certo punto il gioco comincia a riempire le arene di nemici corazzati con altissimi livelli di salute. Affrontarli in massa diventa piuttosto noioso e sembra quasi un tentativo di allungare la durata della campagna.

Anni ’90, spionaggio e nostalgia

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Non c’è motivo di allungare una campagna che risulta essere una delle più estese della storia recente di Call of Duty. Black Ops 6 infatti può durare dalle sei alle otto ore di gioco, in base a come decidiamo di approcciare i nostri obiettivi.

Sebbene la storia si apra in maniera piuttosto lineare, come di consueto, dopo qualche missione le possibilità diventano più ampie e possiamo addirittura cimentarci in un livello open-world. Naturalmente non immaginatevi il mondo di gioco immenso di un GTA ma poter avere la libertà di decidere quanti e quali obiettivi perseguire è certamente una novità per Call of Duty.

La storia si ambienta negli anni ’90, al termine della Guerra Fredda e nel bel mezzo dell Guerra del Golfo. Si tratta di un’epoca molto interessante della storia recente degli Stati Uniti, che da a Treyarch la possibilità di confezionare una campagna in salsa noir che racconta di spionaggi e tradimenti strizzando l’occhio ai fan di lunga data della saga Black Ops.

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Nel corso delle undici missioni, Call of Duty: Black Ops 6 si prende molte libertà artistiche che spaziano dalla solita fantapolitica a elementi soprannaturali che si discostano dalla tradizione. Senza discutere possibili spoiler, possiamo dire di essere soddisfatti di come Call of Duty quest anno abbia deciso di osare.

I fan della saga Black Ops si godranno diversi riferimenti ai capitoli precedenti ma soprattuto l’atteso ritorno di Russell Adler. Il carismatico ex agente della CIA torna dopo gli eventi di Cold War e giocherà un ruolo fondamentale nel corso di questa campagna

Al di là delle ricostruzioni storiche, del fascino degli anni ’90 riproposto con successo nel gioco, Call of Duty: Black Ops 6 mette in campo diverse novità sia in termini di narrativa che per quanto riguarda il gameplay. Sicuramente alcuni elementi, specialmente quelli più fantasiosi, faranno discutere la community ma siamo dell’opinione che questi tentativi siano una boccata d’aria fresca per una saga che è diventata simbolo della prevedibilità nell’industria videoludica.

Questo è il primo titolo Call of Duty dopo l’acquisizione da parte di Xbox e secondo non poteva esserci un esordio migliore. Si tratta di una pubblicità enorme per il Game Pass, che sicuramente in molti acquisteranno soltanto per questo gioco. Ci sono delle piccole pecche di design che potrebbero essere corrette in futuro ma secondo noi la campagna di Call of Duty: Black Ops 6 è una delle migliori degli ultimi anni.

Voi che ne pensate?

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Call of Duty: Black Ops 6 | Testato su PC

RECENSIONE
VOTO
8
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call-of-duty-black-ops-6-recensioneCall of Duty è un pilastro dell'industria videoludica. Che lo si ami o lo si odi fa sempre parlare di se. L'estremo successo ha reso la saga troppo prevedibile negli ultimi anni ma questa volta gli sviluppatori osano e ci dimostrano come Call of Duty possa ancora essere in grado di sorprendere.