Si avvicina la notte di Halloween e tutto assume un’atmosfera tetra e misteriosa. Entriamo in questo clima con passo felpato per raccontarvi non solo storie di paura, ma anche le leggende e i fatti reali che hanno ispirato la creazione dei cattivi più iconici della storia del cinema horror.
Quante volte, ripensando a un personaggio, ci siamo chiesti quale fosse il suo background? Il cinema horror è pieno di figure malefici e, per qualche strana ragione, siamo irrimediabilmente attratti da loro. Per cui, in occasione della notte delle streghe, vi proponiamo una selezione dei 10 migliori personaggi del genere horror e thriller, svelandovi i retroscena della loro creazione.
1. Jigsaw (Saw l’Enigmista)
Iniziamo con il primo dei nostri antagonisti di una delle saghe horror di più successo: Saw. Ideato da James Wan e Leigh Whannell, il vero nome di Jigsaw è John Kramer, laureato in ingegneria civile a soli diciannove anni e sposato con Jill Tuck, proprietaria di un centro di recupero per tossicodipendenti. Durante un furto nella clinica, un tossicodipendente sbatte una porta contro Jill, provocandole un aborto.
L’evento fu così traumatico da spingere la coppia a separarsi dopo alcuni mesi. Durante questo periodo, a John viene diagnosticato un cancro al lobo frontale del cervello. Disperato, tenta il suicidio, ma si salva miracolosamente. L’accaduto cambiò qualcosa in lui, portandolo a comprendere il valore inestimabile della vita. Sapendo di avere poco tempo, elaborò un piano per sottoporre alcune persone a delle prove, con l’obiettivo di risvegliare il loro istinto di sopravvivenza.
Il personaggio è ispirato a un’esperienza di vita reale dello sceneggiatore Leigh Whannell, che da giovane soffriva di forti emicranie. Durante una serie di controlli in ospedale, temendo che si trattasse di un tumore al cervello, ebbe l’idea di una storia incentrata su uno psicopatico a cui era stato detto che sarebbe morto a causa di una malattia incurabile.
Bonus: anche il personaggio di Zep ha una storia simile. Zep, responsabile dei rapimenti per conto di Jigsaw e interpretato da Michael Emerson, è ispirato a un evento bizzarro. La storia trae origine da alcuni casi in cui un uomo entrava di notte nelle case di estranei per solleticare loro i piedi. Una volta arrestato dalla polizia, l’uomo confessò di aver ricevuto un pezzo di un puzzle, in cui gli veniva chiesto di compiere questi atti.
2. Hannibal Lecter (Il silenzio degli innocenti)
Hannibal Lecter nasce in Lituania da genitori aristocratici che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si trasferiscono in una casa nel bosco per sfuggire ai bombardamenti. Sul finire della guerra, entrambi i genitori muoiono a causa di un attacco aereo, lasciando orfani il piccolo Hannibal e la sorellina Mischa.
Pochi giorni dopo l’attacco, i due bambini vengono presi in ostaggio da un gruppo di lituani che, per sfuggire alla fame, uccidono e divorano la piccola Mischa, offrendo parti anche a Hannibal, che, ignaro di tutto, ne mangia. Successivamente, Hannibal riesce a fuggire dal gruppo e, una volta terminata la guerra, viene adottato dallo zio Robert in Francia e dalla moglie Lady Murasaki, di cui si innamora. Per lei compie il suo primo omicidio, uccidendo un macellaio che l’aveva pesantemente insultata. Proseguendo la sua vendetta, Hannibal uccide i responsabili della morte di Mischa e si trasferisce negli Stati Uniti, dove studia medicina e psichiatria, diventando un criminologo di fama mondiale, con una passione per la cucina.
Hannibal Lecter, nato dalla penna di Thomas Harris, è un personaggio di fantasia. Tuttavia, come rivelato dall’autore, è ispirato a una persona realmente esistita: Alfredo Ballí Treviño, alias Dottor Salazar, condannato all’ergastolo per aver ucciso il suo fidanzato, Jesus Castillo Rangel. Dopo avergli somministrato un anestetico, lo trascinò in una vasca da bagno, gli tagliò la gola e fece a pezzi il corpo, chiudendolo in una scatola.
Harris incontrò Treviño nel 1960, quando fu inviato come giornalista al penitenziario di Topo Chico, in Messico, per la rivista Argosy. Rimase colpito dalla figura di Treviño, che, scambiandolo per un medico, si prendeva cura del compagno di cella, anch’egli condannato all’ergastolo per l’omicidio di tre giovani. Le sue buone maniere e il suo atteggiamento da gentiluomo furono d’ispirazione per il personaggio di Lecter.
3. Samara Morgan (The ring)
Samara è il personaggio principale della serie The Ring, l’iconica saga horror in cui una cassetta maledetta promette la morte a chiunque la guardi entro sette giorni. Nel film, Samara è figlia di una violenza subita da Evelyn Osorio per mano di un prete. Subito dopo il parto, la donna accusa dei forti malesseri e, durante una visione, le viene rivelato che nella bambina risiede uno spirito malvagio.
Tenta di annegarla in un pozzo, ma viene fermata dalle autorità, che la rinchiudono in un ospedale psichiatrico, dando in adozione la bambina ai coniugi Morgan, che infondono in Samara una passione per i cavalli.
Tuttavia, dopo un certo periodo, anche la signora Morgan inizia a soffrire di visioni raccapriccianti, mentre tutti i loro cavalli impazziscono e muoiono in massa. Intuendo la connessione tra questi eventi e Samara, decidono di confinarla in una stalla e successivamente di ricoverarla in un ospedale psichiatrico. Dopo essere stata dimessa, la madre adottiva tenterà di strangolarla con una busta di plastica, gettandola in un pozzo, dove Samara morirà dopo sette giorni di agonia.
Ad ispirare questa terribile storia è un’antica leggenda giapponese: si narra che, intorno al XIV secolo, una giovane di nome Okiku, serva del samurai Tessan Aoyama, si oppose al corteggiamento del suo padrone, che, furioso e ferito nell’orgoglio, architettò un piano subdolo per punirla. Il samurai nascose uno dei 10 piatti d’oro di cui Okiku si prendeva cura e la accusò di averlo rubato. Per infliggerle una punizione, la appese in un pozzo, tenendole la testa sott’acqua e picchiandola ogni volta che risaliva in superficie. Quando l’uomo si stancò, tagliò la corda e la lasciò precipitare nel pozzo.
Un’altra coincidenza inquietante riguarda la leggenda della bambola Okiku, che ha lo stesso nome della ragazza gettata nel pozzo. Si dice che i capelli della bambola continuino a crescere, e, anche se tagliati, ricrescano puntualmente. Alcuni studi di laboratorio hanno stabilito che la composizione dei capelli è simile a quella dei bambini di 10 anni, e, curiosamente, la proprietaria della bambola era una bambina proprio di dieci anni.
4. Michael Myers (Halloween)
Protagonista della saga horror Halloween, Michael Myers nasce nell’ottobre del 1957 in Illinois. Suo nonno materno, Michael Nordstrom, era stato condannato per aver ucciso alcune persone durante un ballo di Halloween, venendo successivamente giustiziato. All’esecuzione erano presenti un funzionario, un prete, uno psichiatra e delle guardie carcerarie.
Nonostante questo evento, l’infanzia di Michael non viene turbata, ma il bambino è profondamente frustrato per non riuscire a soddisfare le aspettative dei suoi genitori. La sera di Halloween, Michael rimane a casa con la sorellina di due anni, Laurie, controllando frequentemente fuori dalla finestra il ritorno della sorella maggiore, Judith. Quando vede Judith rincasare con un ragazzo, l’odio lo travolge. Travestito da clown, Michael prende un coltello da cucina e accoltella ripetutamente la sorella al collo, uccidendola.
Dopo il delitto, Michael viene internato nel manicomio di Smith’s Grove. Durante la reclusione, si aliena dal mondo circostante, “evadendo” con la mente. Sottoposto a cure psichiatriche, Michael elabora un piano di fuga. Nel 1978, ruba un’automobile e fugge dall’ospedale psichiatrico, tornando nella sua città natale, dove scatena nuovamente la sua furia omicida.
Michael Myers è un personaggio di fantasia ideato da John Carpenter. Il personaggio è stato ispirato dalla figura dei serial killer, una paura molto diffusa negli anni Settanta. Carpenter sfruttò questo terrore, alimentato dalla diffusione di fotografie di bambini scomparsi sui cartoni del latte. In un’intervista, Carpenter dichiarò che l’ispirazione per Michael gli venne dopo aver visitato un ospedale psichiatrico, dove incontrò un paziente, un ragazzo di 12 anni, che, rispetto agli altri affetti da gravi problemi, aveva un’espressione demoniaca.
5. Leatherface (Non aprite quella porta)
Thomas Brown Hewitt – Leatherface – nasce nella contea di Austin, in Texas, nel 1939, figlio di una donna con gravi problemi di peso. Il proprietario del mattatoio, vedendo che il bambino era sfigurato, lo gettò nella spazzatura. Thomas venne salvato da Luda Mae Hewitt, una ragazza povera che decise di adottarlo.
Crescendo, Thomas sviluppò un profondo disgusto per il proprio aspetto, alimentato anche dal fratello Charlie, che, dopo la guerra di Corea, era diventato folle. Thomas trascorse gran parte della sua adolescenza in un mattatoio, dove maturò un grande odio per la società. Affascinato dall’odore della carne, iniziò a praticare forme di autolesionismo, creando maschere di cuoio con carcasse di animali morti. Quando il mattatoio chiuse nel 1969, Thomas perse il controllo e uccise a martellate il proprietario. Provando piacere per l’atto violento, prese una motosega e fuggì.
In Non aprite quella porta, la figura di Leatherface è ispirata ai serial killer Ed Gein ed Elmer Wayne Henley, responsabile del rapimento, della violenza e dell’uccisione di ventotto ragazzi. L’idea della motosega venne in mente a Tobe Hooper mentre si trovava in un negozio di attrezzi.
Piccola curiosità: l’attore che interpretò Leatherface nel primo film, Gunnar Hansen, pensava che il personaggio dovesse essere mentalmente ritardato. Per prepararsi al ruolo, trascorse diverso tempo in un istituto per disabili, studiando i loro movimenti, le reazioni e il modo in cui interagivano con gli altri.