“Non mi va di fare sala d’attesa insieme a una pletora di ragazzini” sostiene Moro, criticando il successo facile ed effimero dei rapper dell’era dello streaming al Festival di Sanremo
Parla Fabrizio Moro, vincitore del Festival di Sanremo nel 2017 e partecipante in gara per ben sette volte. “Il cantautorato della mia generazione sta per essere soppresso. A voglia a chiamarci per fare i concerti per la pace chiamate i rapper o i rapper che farciscono le classifiche di streaming e vediamo cosa succede” dice in una intervista a La Stampa.
“Voglio godermi quello che sono riuscito a creare e costruire in vent’anni di carriera. Glielo dico, non mi piace mettermi in fila. Ho una storia sanremese piuttosto importante e viste le dinamiche che ci sono adesso non mi va di fare sala d’attesa insieme a una pletora di ragazzini che hanno pubblicato un singolo o poco più”.
“Sanremo è una luce che ha illuminato il mio percorso e porto un rispetto enorme ma no, non ci sarò. Il vero danno lo hanno fatto le piattaforme di streaming. Non ci sono filtri. Prima dovevi affrontare il direttore artistico e lui ti diceva se era giusto o sbagliato quello che facevi, oggi no. C’era un filtro tra te, i media e il pubblico”.
“Oggi viviamo in un sistema malato, non c’è più gavetta. Ogni anno c’è il disco più streammato della storia della musica ma è una bufala. Non è vero. Tra acquistare e streammare è tutta un’altra cosa”. Il Festival di Sanremo 2025 sarà condotto da Carlo Conti dopo le ben cinque edizioni affidate ad Amadeus. C’è molta curiosità circa il proseguimento della linea “innovativa” adottata dalla kermesse negli anni ’20.
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Fonte: La Stampa via Open