Emilia Perez, la Recensione del film con Selena Gomez

La nostra recensione di Emilia Perez, acclamato musical presentato a Cannes e al Rome Film Festival, con Selena Gomez. In sala dall'8 gennaio

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Dal Festival di Cannes a quello di Roma, raccogliendo plausi a non finire: Emilia Perez è un film che mette d’accordo praticamente tutti. Un musical ben fatto che coglie il segno, regalando momenti emozionanti a non finire. Una costante alternanza di lacrime e voglia di ballare al ritmo di brani che entreranno nella testa di ogni spettatore. Un grandissimo film che ci racconta una storia molto particolare e molto intensa, come una tragedia greca contemporanea, dove è impossibile sfuggire al proprio destino.

Emilia Perez, la Trama

Rita Mora Castro è un’avvocatessa stimata e sottovalutata nel mondo giuridico messicano. Ha dovuto buttar giù fin troppe cose scomode, per una vita che non si merita. Le capita però l’occasione di dare una svolta alla propria vita, soprattutto in ambito economico, quando viene incaricata da un noto cartello messicano di eseguire un compito molto particolare. Rivoltare la vita di Manitas Del Monte, spietato capo cartello che vuole essere ciò che ha sempre voluto essere.

Emilia Perez, la Recensione

Piccola e doverosa premessa da fare prima di entrare in questo meraviglioso mondo: nella recensione qui a seguire ci sarà un piccolissimo spoiler necessario per comprendere al meglio il lavoro fatto dal regista parigino Jacques Audiard nel suo Emilia Perez. Pertanto, qualora siate particolarmente sensibili a colpi di scena, seppur immediati, suggeriamo di ritornare qui una volta visto il film.

Ciò posto, Emilia Perez è un film meraviglioso, al quale è impossibile rimanere impassibili. Sono tante le tematiche che Audiard affronta, confezionando un prodotto che, al netto del meritato premio in quel di Cannes, regala emozioni di ogni forma e genere. Dramma, gangster movie adrenalinico, commedia e inevitabilmente musical. Un turbinio di generi che si mescolano tra loro senza soluzione di continuità e di una bellezza sconvolgente. Non lasciatevi spaventare dal fatto che sia un musical, sebbene la cocente delusione intitolata Joker 2 o Joker: Folie a Deux che dir si voglia.

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Emilia Perez racconta una storia di vita e di morte, di rinascita, di fughe inconsce verso una natura che non si accetta. Il mondo di Emilia è un mondo sporco e violento, dove la redenzione non sembra essere mai una strada percorribile. La vita non riesce mai ad avere valore, i corpi dei desaparecidos per mano del cartello vengono ritrovati in posti impensabili. Innocenti che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ed è proprio qui che inizia lo spoiler. Stanco di questa vita al limite e priva di ogni forma di etica, Manitas Del Monte decide di fuggire via dal suo ruolo di capo cartello e sradicare ogni sua radice infame con quel mondo violento. E per farlo asseconda un suo istinto, quello di voler essere donna e diventare tale. Per questo motivo ingaggia Rita, una bravissima Zoe Saldana, che interpreta un’avvocatessa tanto brava quanto frustrata poiché sempre sotto l’ingombrante ombra del suo capo, che si diletta nel difendere gente assassina e corrotta, coerentemente con lo status quo del ricco medio messicano.

Audiard quindi sfida quella terra di mezzo che connette gli Stati Uniti e il Sudamerica, con un musical sfarzoso e avvincente, grazie ad una prova superba dell’intero cast, con menzione speciale anche per Selena Gomez, qui in un ruolo drammatico e molto intenso di una donna che si ribella suo malgrado alle bugie e ai ricatti di suo marito. Ma come scriveva Shakespeare, gioie violente hanno fini violente.

Nel Messico comandato da cartelli e corrotti, non esiste una via d’uscita se non quella della morte. E in un’ottica squisitamente verista, chi nasce tondo mai morirà quadro. Non c’è neanche un cambio di sesso che può permettere di fuggire al proprio destino, al proprio essere violento per natura: è inevitabile. Non è infatti un caso che dopo la ricongiunzione familiare, dove Emilia Perez si rivela come una semplice zia segreta, inizia il dramma della gelosia legato al fatto che Jessi vuole rifarsi una vita.

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Un trigger che cambia diametralmente le buone azioni che Emilia e Rita portano avanti con una società no profit, interrompendo il cammino di redenzione e dando il via ad un’escalation di inutile dolore per tutti. Rapimenti, riscatti, violenze. Esattamente come quando Emilia Perez si chiamava Manitas Del Monte e tutti quanti lo temevano. Un ritorno alle origini dove il capo resta un capo, temuto e venerato dalla paura dei suoi sudditi, moglie compresa. “Changin’ the body/changin’ the soul“, come cantano nel film Rita e il chirurgo plastico. Un’equazione che verrà smontata durante il corso degli eventi di Emilia Perez.

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Nel suo film che più ricalca la filmografia di Pedro Almodovar (impossibile non pensare a Tutto Su Mia Madre, per certi aspetti), Jacques Audiard inserisce una molteplicità di elementi che vanno di fatto a sublimare un certo tipo di cinema queer, riuscendo a coinvolgere una moltitudine di spettatori tipo. L’intreccio tocca svariati punti e argomenti, regalandoci momenti di tensione e dramma, di lacrime e risate, con una voglia matta di cantare e ballare insieme alle tre protagoniste. Perché Emilia Perez è un film corale, dove chiunque riesce a ritagliarsi un ruolo dal peso specifico.

Difficile quindi non riuscire a farsi piacere Emilia Perez, un film che viaggia sulle ali del capolavoro e che diventerà ben presto un cult. Un plauso speciale a Jacques Audiard che ci ha regalato questa perla cinematografica dalle immagini quantomai ammalianti, così come a tutti i partecipanti di un film che difficilmente dimenticherete (o smetterete di canticchiare una volta usciti dalla sala). E dopo il gran premio della giuria di Cannes, occhio al premio Oscar.

Cast

  • Rita Mora Castro: Zoe Saldana
  • Jessica Dal Monte: Selena Gomes
  • Karla Sofia Gascon: Emilia Perez/Manitas Dal Monte
  • Epifania: Adriana Paz

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Lorenzo Pietroletti
Classe '89, laureato al DAMS di Roma e con una passione per tutto ciò che riguardi cinema, letteratura, musica e filosofia che provo a mettere nero su bianco ogni volta che posso. Provo a rendere la critica cinematografica accessibile a tutti, anche al "lattaio dell'Ohio".
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