Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre

Berlinguer - La grande ambizione è stato presentato in occasione della giornata di apertura del Rome Film Fest 2024. Nelle sale cinematografiche dal 31 ottobre 2024, è il racconto fedele e garbato dell'uomo del popolo.

Berlinguer - copertina
Berlinguer - copertina
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Berlinguer – La grande ambizione, diretto dal regista Andrea Segre (L’ordine delle cose, Welcome Venice) mette per la prima volta in scena sul grande schermo la vita di uno dei personaggi più influenti e stimati del XX secolo. Un uomo complesso, tenace, resistente e dall’umanità profonda. Un Elio Germano che, dopo l’antieroe Iddu, torna “a casa” e non delude.

Berlinguer – La grande ambizione, La Trama

Il biopic di Andrea Segre è il racconto degli ultimi anni di vita di Enrico Berlinguer, il segretario del PCI scolpito nella memoria di tutti noi. Un ritratto granitico e fedele di uno dei personaggi che ha rivoluzionato la storia del comunismo e della politica italiana.

Belinguer – La grande ambizione, La Recensione

“Berlinguer – La grande ambizione” è stata la grande intuizione di Andrea Segre che restituisce al pubblico un biopic fedele, pulito ed emozionante su uno dei personaggi politici più amati della storia.

Ci dissociamo dall’idea di qualche collega che avrebbe voluto vedere qualcosa di più originale nel racconto della vita del protagonista e apprezziamo invece il tentativo, grazie al prezioso aiuto della famiglia Berlinguer, di dipingere un ritratto veritiero e il più possibile fedele all’originale. Pur concedendosi qualche licenza poetica, pur facendoci entrare nella personalissima versione dei ricordi di Bianca, Maria, Marco e Laura.

Il protagonista, il gigante Elio Germano, è dentro in ogni ruga e solco sul viso, in ogni gesto, ma soprattutto ce lo ricorda nelle intenzioni e nello spirito. Lo conferma anche Elio nella conferenza stampa del Festival del Cinema di Roma: non è tanto una questione di imitazione, quanto di animare un ideale. La bravura di Andrea Segre è stata proprio quella di raccontare con equilibrio e profondo rispetto la figura di un personaggio difficilmente gestibile. Perché nessuno lo ha fatto, o avuto semplicemente il coraggio di farlo prima di lui.

Berlinguer, Elio Germano - Courtesy of Press office
Berlinguer, Elio Germano – @Courtesy of Press office

Si è parlato tanto di Aldo Moro, si è raccontata la storia della DC in tutte le forme possibili, ma non si è mai raccontata la versione di colui che era arrivato prima alla necessità di quel compromesso storico che avrebbe cambiato per sempre le sorti dell’Italia.

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L’elemento di lavoro più chiaro e potente da parte di regia e sceneggiatura è stato sicuramente quello di rompere il confine tra realtà e finzione, di restituire al pubblico immagini vere di archivio alternate al racconto cinematografico, grazie anche alle sapienti mani di Benoît Dervaux (direttore della fotografia per i Dardenne che qui gioca sulla grana e su una leggera desaturazione).

L’emozione di un’estetica retrò risulta particolarmente efficace perché accompagnata da straordinari materiali autoriali di repertorio ( Bertoli, Iononsonouncane) e dalla bellezza dei concetti.

Berlinguer, la bellezza dei concetti

La grande crisi nazionale con una democrazia cristiana esitante e silente, così come silenzioso e riflessivo è rappresentato il personaggio di Aldo Moro (Roberto Citran) che arriverà ad interagire solo nel dialogo con Enrico Berlinguer. Un uomo di politica forte, altrettanto intelligente, stratega, che uscirà di scena proprio a causa di un (altro) compromesso indicibile e irrealizzabile.

E poi i comizi tra le baracche di borgata, le Feste dell’Unità tra fiumi di bandiere rosse, gli incontri in fabbrica, i grandi attentati tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80. Ma soprattutto il grande strappo con Mosca nel 25esimo congresso del Pcus del ‘76, con il “discorso meno applaudito di tutti” che dirigerà il partito comunista italiano verso una progressiva autonomia e un complesso disegno di desovietizzazione.

Berlinguer infatti si scontrò con il Pcus anche in seguito all’invasione dell’Afghanistan nel 1979 e al colpo di Stato in Polonia del dicembre 1981, ma il riassunto del suo pensiero e dei suoi intenti politici lo troviamo già in un’intervista concessa a Giampaolo Pansa sul Corriere della Sera nel 1976: “Mi sento più protetto sotto l’ombrello della Nato” una dichiarazione rimasta nella storia nell’incredibile scenario internazionale della guerra fredda.

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Berlinguer - 28 giugno 1977, La stretta di mano tra Enrico Berlinguer e Aldo MoroARCHIVIO STORICO LAPRESSE
Berlinguer – 28 giugno 1977, La stretta di mano tra Enrico Berlinguer e Aldo Moro ARCHIVIO STORICO LAPRESSE

Berlinguer e Moro, quando la politica non è solo un’astrazione

“Berlinguer – La grande ambizione” è dunque il racconto di una missione e di un’idea, per dirla con le parole di Giorgio Gaber, “che non è solo un’astrazione”, ma azione e riappropriazione della memoria collettiva. Di un modo antico e non individualista di agire e fare politica, sulla scia degli insegnamenti di Antonio Gramsci: avendo pazienza, sapendo aspettare e ascoltare l’altro, senza arretrare di un centimetro.

Una politica che era semplicemente “vita” perché, nel senso etimologico e originario del termine, coinvolgeva indistintamente tutte le persone. L’atto finale della lettera che Enrico lascerà a sua moglie esprime la più profonda essenza del personaggio stesso: rinunciare ai desideri ed egoismi individuali per realizzarsi nella felicità collettiva, per sentirsi parte di un tutto.

Andrea Segre sul finale accende un riflettore potentissimo sul concetto dell’importanza di “saper andare avanti insieme”, aggiustare i pezzi, arrivare se necessario a dei compromessi per salvare il bene comune, senza mai disunirsi. Una nostalgia canaglia, un’ideale così libero, apparentemente così lontano… Eppure chissà, magari da qualche parte il vento soffia ancora…  Applausi.

Berlinguer – La grande ambizione, Il Cast

  • Elio Germano: Enrico Berlinguer
  • Paolo Pierobon: Giulio Andreotti
  • Roberto Citran: Aldo Moro
  • Elena Radonicich: Letizia Laurenti
  • Fabrizia Sacchi: Nilde Iotti
  • Paolo Calabresi: Ugo Pecchioli
  • Andrea Pennacchi: Luciano Barca
  • Giorgio Tirabassi: Alberto Menichelli
  • Stefano Abbati: Umberto Terracini
  • Francesco Acquaroli: Pietro Ingrao
  • Pierluigi Corallo: Antonio Tatò
  • Nikolay Danchev: Leonid Brežnev
  • Svetoslav Dobrev: Todor Živkov
  • Luca Lazzareschi: Alessandro Natta
  • Lucio Patanè: Gianni Cervetti
  • Alice Airoldi: Bianca Berlinguer
  • Giada Fortini: Maria Berlinguer

Berlinguer – La grande ambizione, il Trailer

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