Rodney Alcala è il nome del serial killer di cui parla il film Woman of the Hour di Anna Kendrick: è vissuto veramente, si stima che possa avere ucciso fino a 130 donne e nel 1978 comparve in un dating game televisivo, da cui il suo nome. Ecco la sua allucinante storia
Rodney Alcala è stato un serial killer americano attivo negli anni ’70 e colpevole di stupri e uccisioni che avrebbero riguardato possibilmente fino a 130 donne diverse, incluso lo stupro di una bambina di otto anni nel 1968 e l’uccisione di una assistente di volo nel 1971. Quest’ultimo delitto, assieme a diversi altri, viene narrato nel film Woman of the Hour di Anna Kendrick, ora disponibile su Netflix.
Alcala finì con l’essere ricercato persino dall’FBI nel 1971 e venne arrestato dapprima due volte, una in quell’anno e una nel 1974, ma poi rilasciato entrambe le volte dopo solo pochi anni di prigione. In questi anni lavorò in un ufficio con un altro serial killer (probabilmente senza saperlo): Richard Cottingham, il cosiddetto “Torso Killer”. Il suo secondo arresto avvenne in seguito all’aggressione ai danni di una ragazzina tredicenne.
Dopo aver ucciso nel 1977 Ellen Jane Hover, la figlioccia di Dean Martin, si trasferì a Los Angeles dove iniziò a lavorare per il Los Angeles Times. A questo periodo risale la sua attività come fotografo amatoriale, scusa con la quale avvicinava (e affascinava) molte delle sue vittime; si portava anche in giro un album in cui mostrava i suoi lavori, e nel quale comparivano donne fotografate completamente nude e anche teenager maschi.
Nel 1978, già colpevole di diversi omicidi, partecipò al programma televisivo The Dating Game su ABC dovendo competere con altri due scapoli per vincere un appuntamento con la single “in palio”, Cheryl Bradshaw (Anna Kendrick nel film). A parte il fatto che Alcala era il concorrente numero uno e non il numero tre, le cose andarono come nel film Netflix: lei in seguito si rifiutò di uscire con lui, una mossa alquanto saggia.
Perché tra il 1977 e il 1979 Alcala uccise almeno altre cinque donne, tra cui una ragazzina di 12 anni, spesso prima stuprandole e brutalizzandole crudelmente, per poi finirle tipicamente con strangolamento. Il suo M.O. lo ha portato ad essere paragonato a più riprese a Ted Bundy, colpevole di delitti simili e più o meno negli stessi anni.
Monique Hoyt, autostoppista di 15 anni, è la ragazza su cui nel film è basato il personaggio di Amy. È vero che riuscì a fuggire e che chiamò la polizia, ma lui uscì su cauzione. Venne arrestato, processato e condannato per omicidio solo nel 1980. Ufficialmente venne accusato solo di otto omicidi, e condannato a morte; ma l’esecuzione non avvenne mai. Alcala è morto in prigione, a 77 anni, nel 2021. Ad oggi sono ancora in corso numerose indagini per cercare di collegare le sue azioni a parecchi casi di omicidio mai risolti.