Quali sono state le strategie più innovative adottate per la promozione di un film? Ecco una raccolta delle campagne di marketing più geniali mai realizzate!
Quando la data di uscita di un film si avvicina, si pensa alle strategie di marketing più disparate per cercare di promuoverlo affinché il pubblico ne rimanga incuriosito e vada a vederlo in sala. Il marketing cinematografico è un’arte a sé, capace di trasformare un film in un evento imperdibile e di influenzare l’immaginario collettivo, oltre ad avere un impatto futuro sugli incassi.
Se alcune produzioni si affidano al solo trailer, offrendo un assaggio di quello che si andrà a vedere, altre puntano a idee decisamente non convenzionali, che abbattono la quarta parete e interagiscono in modo diretto con il pubblico. Da alieni che invadono New York a videocassette sataniche, da scalate di grattacieli altissimi a messaggi criptati, ecco qui di seguito una selezione di alcune tra le migliori 10 campagne pubblicitarie più memorabili e innovative di sempre, legate a dieci film che hanno fatto parlare di sé per le loro strategie di promozione.
1. The Blair Witch Project – La nascita del marketing virale
Uscito nel 1999, “The Blair Witch Project” è un film pioniere del marketing virale. I registi, Eduardo Sánchez e Daniel Myrick, usarono l’allora emergente potenza di Internet per alimentare il mistero attorno alla leggenda della strega di Blair. La pellicola, che ha come protagonisti tre giovani studenti universitari alle prese con il loro primo film documentario, si apre con la notizia della scomparsa di questi ultimi, avvenuta durante le riprese del loro documentario nei pressi della foresta di Blair in cui, a causa di credenze popolari, si credeva vi risiedesse una strega, responsabile della scomparsa di alcuni ragazzini.
Tutta la pellicola è una ricostruzione cronologica delle riprese effettuate dai tre protagonisti con due telecamere, un anno dopo la loro scomparsa e il ritrovamento dell’attrezzatura. Il film è un caso straordinario di “mockumentary” e gli viene attribuito il merito di aver fatto rivivere la tecnica del found footage, utilizzato successivamente in molti film horror di successo come “Paranormal Activity” o “Cloverfield”.
Prima dell’uscita del film vennero creati falsi documenti, articoli e interviste sui protagonisti scomparsi, facendo credere che la storia fosse reale. Dei volantini furono distribuiti nelle università e lungo le strade delle città, denunciando la scomparsa dei tre ragazzi e facendo pensare al pubblico che si trattasse di un vero documentario su eventi realmente accaduti.
Anche quando il film fu presentato in anteprima al Sundance Film Festival, la campagna di promozione elencava gli attori come scomparsi o deceduti. Il risultato? Un successo planetario per un film a bassissimo budget, che ancora oggi rimane uno degli esempi più iconici di marketing, facendo incassare alla pellicola quasi 250 milioni di dollari in tutto il mondo, rendendolo uno dei film indipendenti di maggior successo di tutti i tempi.
2. Alien: Romulus – L’invasione urbana dei “Facehugger”
Per il settimo capitolo della saga di Alien, “Alien: Romulus” (2024), i creatori hanno deciso di portare gli iconici “facehugger” direttamente nelle strade di New York. Il film segue le vicende di un gruppo di giovani colonizzatori spaziali che, durante la perlustrazione di una stazione spaziale abbandonata, nel tentativo di saccheggiarla, si ritrovano faccia a faccia con la specie aliena.
La campagna di marketing è stata a dir poco geniale, in quanto metteva in scena delle situazioni presenti nei vari capitoli della saga nella vita reale. I passanti venivano “attaccati” da diversi facehugger sparsi per la città, protagonisti di una spettacolare performance urbana in cui le creature aliene si mostravano a cittadini e turisti, creando un evento che lasciava sbalorditi tutti coloro che si trovavano faccia a faccia con questi inquietanti alieni.
La campagna ha generato una forte copertura mediatica e una grande curiosità attorno al nuovo capitolo del franchise, dimostrando ancora una volta che l’esperienza diretta con il pubblico può essere un potente strumento di marketing. Ma non finisce qui.
Difatti, ad alcuni membri della stampa americana, è stata recapitata una VHS con un filmato analogico, che riprendeva il giovane equipaggio che si preparava al decollo con la nave Romulus, per raggiungere la stazione spaziale Renaissance. Il filmato, visibile solo a chi era in possesso di un videoregistratore, era a bassissima risoluzione e annunciava un’anteprima esclusiva del film al Comic-Con di San Diego.
3. Il Problema dei Tre Corpi – Una campagna tra mistero e fantascienza
Per promuovere la serie Netflix “Il Problema dei Tre Corpi”, tratta dal romanzo di Liu Cixin, è stata adottata una campagna enigmatica che ha catturato l’attenzione dei pendolari in alcune delle principali stazioni italiane. La serie, scritta dai creatori di “Game of Thrones” David Benioff e D.B. Weiss, con la partecipazione di Alexander Woo, si è dimostrata fin da subito un grande successo.
La storia narra gli episodi avvenuti nel 1966, durante la rivoluzione culturale in Cina, in cui Ye Wenjie, astrofisica, viene selezionata per aiutare gli scienziati maoisti che stanno cercando di contattare “chiunque ci sia lì fuori”. Dopo aver trovato il modo di inviare un messaggio nello spazio, riceve la risposta di un alieno che le intima di non rispondere ulteriormente, altrimenti gli extraterrestri invaderanno la Terra.
Ye Wenjie, frustrata dalla meschinità dell’umanità, decide di rispondere chiedendo loro di venire a conquistare la Terra. La serie poi riparte dai giorni nostri, in Gran Bretagna, dove avvengono tutta una serie di eventi inspiegabili, che le leggi della fisica non riescono a descrivere, mentre molti fisici si suicidano senza un’apparente motivazione di fondo.
Per promuovere la serie, Netflix ha investito per proiettare sui monitor pubblicitari di stazioni come Termini e Tiburtina a Roma e la stazione centrale di Milano un messaggio criptico: “Siete insetti”, accompagnato da un tabellone su cui erano indicate partenze con destinazioni improbabili come Shangai, Detroit e Los Angeles. Questo messaggio ha suscitato un’enorme curiosità nei social network, facendo crescere il passaparola e alimentando una serie di teorie.
La campagna è un esempio perfetto di come il confine tra finzione e realtà possa sfumare, catturando l’immaginazione del pubblico coinvolgendolo in maniera diretta.