Le 7 peggiori console di sempre: guida pratica a come non divertirsi

Quali sono le console peggiori di sempre? Ne abbiamo selezionate sette, siete d'accordo con noi?

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Le console hanno portato il gaming alla portata di tutti e ognuno di noi ha dei ricordi legati ad una di queste. Impugnare il joystick dopo una giornata di scuola o sfidare i propri amici è una di quelle esperienze universali che tutti noi abbiamo vissuto.

Sebbene molti di noi pensino a PlayStation, Xbox o Nintendo quando si parla di console, il mercato ha lasciato spazio a numerosi fallimenti prima che questi tre dominassero il mondo del gaming. Molti attori hanno tentato di investire nel gaming, per poi rendersi conto però che non è così facile avere successo in un ambiente così competitivo.

Abbiamo raccolto quelle che secondo noi sono le sette console peggiori della storia. Alcune rappresentano investimenti senza alcun senso mentre altri dei progetti dal sicuro potenziale che però non ce l’hanno fatta:

Apple Bandai Pippin

pippin 1

La pecora nera della qinta generazione porta il nome di Apple e rappresenta il primo ed unico progetto della compagnia californiana nel mondo delle console da gaming.

È stata sviluppata in collaborazione con Bandai ed è uscita nel 1996 al prezzo di 599 $, il doppio della prima PlayStation uscita l’anno prima. Basterebbe questo a spiegare l’inesorabile fallimento della console di Apple.

I videogiochi per Apple Bandai Pippin erano pochi e graficamente inferiori, le vendite scarseggiavano e la Apple ha deciso così di concludere la sua avventura nel mondo delle console. Bandai, che aveva finanziato gran parte del progetto, ha sofferto anche le maggiori perdite ma oggi se la passa piuttosto bene nella sua veste di publisher.

3DO Interactive Multiplayer

3DO

La 3DO Company è stata fondata da Trip Hawkins, uno dei fondatori di Electronic Arts con lo scopo di creare una nuova console chiamata proprio 3DO.

L’hardware supportava il 3D nativo e per certi versi era graficamente all’avanguardia. Supportava persino il multiplayer in locale attraverso un adattatore che all’epoca era qualcosa di mai visto.

Il problema è stato il fatto che l’unico gioco disponibile all’uscita era Crash and Burn (titolo molto evocativo per il futuro della compagnia) e il fatto che la console costasse 700$.

Quando PlayStation e Sega Saturn sbarcarono sul mercato per 3DO è stata la fine. Nessuno, nemmeno Trip Hawkins, si è domandato per quale motivo questa console dovesse costare così tanto e questa mancanza di visione è stata pagata con il fallimento della console.

Nokia N-Gage

Nokia NGage

I più attempati tra di voi ricorderanno sicuramente questo strano telefono che era allo stesso tempo una console portatile. Un’idea che nel 2003, quando Nokia lo ha lanciato, era assolutamente rivoluzionaria.

Al di là della curiosità iniziale però, l’ N-Gage non riusciva per nulla a soddisfare le esigenze degli utenti. Lo schermo minuscolo e la tastiera lo rendevano sia una pessima console che un pessimo telefono. La scomodità di svolgere entrambe le funzioni per il quale era stato creato ne ha decretato il fallimento ma bisogna dire che Nokia, con l’N-Gage ha anticipato i tempi.

Sebbene questo telefono/console fosse inadatto al mercato, si può intravedere la forma embrionale di quelle che poi sono diventate console portatili di successo.

Nokia è stata sfortunata e l’N-Gage, nonostante i buoni propositi, non può che essere incluso nella lista di console peggiori di sempre.

Gizmondo

gizmondo

Un’altra console portatile che risale al 2005 e che è un emblema di questo periodo durante il quale in molti sperimentavano nel mercato delle console da gaming.

Il Gizmondo era un fallimento annunciato. Il pad era troppo piccolo, la tastiera inutilmente contorta e di giochi ne sono stati sviluppati soltanto quattordici per questo sistema. Esisteva un modello premium venduto al prezzo di 400$ e un modello meno costoso (229 $) che però includeva degli annunci pubblicitari.

Questa mossa, che è l’incubo di moltissimi gamers, è stato un altro fattore che ha affossato il Gizmondo e ha determinato la fine della console.

A questo si è aggiunto anche il danno d’immagine alla compagnia dato dall’arresto di Stefan Eriksson. Il dirigente era stato coinvolto nella mafia svedese ed è stato condannato per possesso illegale di armi e droga. Eriksson è stato detenuto per tre anni negli Stati Uniti prima di essere estradato in Svezia.