Nosferatu: il significato del termine che identifica il più spaventoso vampiro di tutti i tempi

Nosferatu
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Tutti abbiamo sentito parlare di Nosferatu, e naturalmente in pochi non aspettano con impazienza l’uscita del nuovo film di Robert Eggers con lo stesso titolo. Ma che cosa significa questa parola di preciso? Indaghiamo sul suo inquietante significato

Nosferatu: tutti conosciamo questa parola, se non altro per via del leggendario film horror del 1922 che racconta la storia del Conte Dracula in chiave alternativa, dove il titolo diviene quindi sinonimo di “vampiro” o non morto. Questa l’accezione con cui lo usa lo stesso Bram Stoker nel suo romanzo.

“Amico Arthur, se hai incontrato quel bacio che tu sai prima che la povera Lucy morisse, oppure, la notte scorsa quando hai aperto le tue braccia a lei, a suo tempo quando morirai diventerai Nosferatu, come lo dicono in est Europa, e per il resto dei tempi creerai ancora di quei non-morti che ci hanno tanto riempiti d’orrore”.

Stoker cita come fonte per il termine una scrittrice, Emily Gerard, la quale in un trattato ottocentesco sul folklore dell’est Europa cita la parola come termine del rumeno per indicare proprio il vampiro. Un essere, prima di Dracula, identificato già in varie versioni di storie popolari come non-morto e succhia sangue, nonché “malvagio” in vari gradi e per natura.

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In tedesco esiste una versione del termine simile, der Nosferat, che identifica più la natura “notturna” della creatura come incubo/succubo, cosa che non gli impedisce comunque in questa versione di succhiare il sangue degli anziani e di avere rapporti con persone giovani, divenendo spesso padre illegittimo (credenza nata forse per giustificare gravidanze “inaspettate”) e diffondendo per contro anche impotenza e infertilità.

Secondo alcuni potrebbe derivare dal greco nosophoros, che significa “portatore di malattia”. Sia nel film di F.W. Murnau che in quello di Werner Herzog questo concetto è bel calcato. Potrebbero poi esserci degli errori di traduzione dal rumeno antico, che chiamano in causa l’espressione un spirit necurat (“uno spirito sporco”) e nefârtat (nemico). Come possiamo vedere, tutti i significati hanno senso anche se riuniti.

Il termine si è colorato con il tempo di fascino e di mistero e oggi mette più inquietudine che mai, perché se Dracula ci suggerisce un vampiro letale ma in qualche modo affascinante e “vittoriano”, per così dire, Nosferatu è invece solo un orribile mostro la cui natura sovrannaturale sfugge alla comprensione e richiama terrori atavici.

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