Il Buco – Capitolo 2: la spiegazione del finale

Buco
Condividi l'articolo

Che significati ritroviamo nel complicato finale del secondo film della saga de Il Buco su Netflix? Ecco la spiegazione

Il Buco: la prigione da incubo

Il Buco – Capitolo 2 è un secondo film impegnativo che espande e complica l’universo della distopica prigione verticale rappresentata nei due horror Netflix di fattura spagnola. Un incubo coercitivo che vuole metaforizzare e stressare le contraddizioni e le ipocrisie tanto della società capitalista quanto della civiltà umana in toto.

Nel secondo capitolo le cose si complicano perché in opposizione al rigido sistema gerarchico imposto dalla discesa della piattaforma abbiamo un movimento di rivolta per metà comunista (a ognuno il suo, e basta) e per metà religioso, che però anziché migliorare la vita nella prigione rischia anzi di fare molto peggio.

Non il sequel che sembra

La cosa che può non apparire molto chiara a una prima visione, e che si intuisce solo quando il personaggio di Trimagasi fa la sua apparizione accanto alla protagonista Perempuan, è che quello a cui stiamo assistendo è in realtà una sorta di prequel del primo film, e non un sequel.

Quindi la rivolta e tutta la violenza che ne è scaturita sarebbero venuti prima e non dopo rispetto agli eventi a cui assistiamo ne Il Buco – Capitolo 1, rendendo ancora più complicata la nostra interpretazione di quel che è successo nella prigione in seguito. Ma non è questa la parte più criptica.

image 150

Perempuan in fondo al pozzo

Cosa succede nel finale: Perempuan si finge morta per poter scappare, cosa che tenta di fare nel momento mensile in cui i prigionieri vengono cambiati di stanza – allorché scopre che alla prigione viene tolta la gravità. Fuggendo, però, trova un bambino – una connessione precisa con la sua storia, e la ragione per cui si trova lì – e decide di salvarlo, portandolo con sé fino al fondo del pozzo.

Lì incontrano un gruppo misterioso di altre persone, che le dicono che solo il bambino può “ascendere” e che il suo viaggio è finito. La teoria è che lei sia in realtà morta, e tutti quelli che trova in fondo al pozzo sono morti a loro volta, anche perché non potrebbero mai sopravvivere dove la piattaforma giunge senza neanche più una briciola.

Il mistero dei bambini

Tuttavia tutto rimane molto astratto ed interpretabile, a livelli filosofici. La parte interessante arriva dopo, quando Perempuan incontra Goreng, il protagonista del primo film, e i due si abbracciano. Sembra che lo stesso incidente abbia spinto entrambi a rendersi prigionieri della torre, e per quanto non venga confermato è sicuro dire che probabilmente una volta erano una coppia.

Rimane il mistero dei bambini: qual è la loro funzione nel pozzo? Si tratta di un test per i prigionieri, che avendone l’occasione devono tentare di salvarli? O la loro presenza è puramente simbolica e rappresenta l’innocenza dell’umanità da preservare a tutti i costi? Avremo le risposte, speriamo, in un terzo film.

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp

image 151