Parla Alex Wolff
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Hereditary, film del 2018 di Ari Aster, racconta le disavventure della famiglia Graham, tormentata da forze soprannaturali dopo la morte della nonna. Alex Wolff  interpreta il ruolo di Peter, il figlio sedicenne di Annie e Steve, ed è giusto dire che è lui a subire il peso dell’orrore che ne consegue.
I membri della famiglia lottano di continuo con la loro salute mentale durante il film e, a quanto dice, lo stesso giovane attore ha sofferto anche lui di “una sorta di” disturbo da stress post-traumatico (PTSD) a seguito delle riprese di scene così intense e terrificanti.
In un’intervista con VICE, Alex Wolff ha infatti spiegato di aver “dedicato molto tempo e preparazione fisica” per mantenere uno “stato piuttosto instabile” durante le riprese e questo “gli è rimasto impresso” non solo durante il lavoro, ma anche dopo aver terminato il film.
Mi è rimasto rimasto addosso anche dopo – ha detto. Quando ho iniziato a parlarne, tutti i flash di tutta questa mer*da inquietante che ho passato sono tornati come un’ondata. Mi hanno tenuto sveglio la notte al punto che ho preso l’abitudine del masochismo emotivo, cercando semplicemente di assorbire ogni sensazione negativa da cui potevo trarre spunto.
Me lo sono imposto piuttosto che fare l’opposto di ciò che di solito fai nella vita, ovvero sedermi sul riscaldamento finché non inizia a bruciare e poi saltare su immediatamente. Ho dovuto fare esattamente l’opposto e assorbire il dolore e lasciarlo bruciare. È una cosa emotiva inversa. È difficile da descriverlo in modo eloquente, è solo una sensazione. Non credo che si possa attraversare qualcosa del genere senza avere una sorta di PTSD in seguito.
Che ne pensate di queste parole di Alex Wolff?