Rieccoci con le allegre predizioni di Baba Vanga, la veggente bulgara che avrebbe previsto tante belle cose nel futuro del mondo. Un esempio: l’apocalisse. Ecco cosa, secondo lei, ci aspetta già a partire dal prossimo anno
Sì è proprio lei, sappiamo che ve la ricordate: le predizioni di Baba Vanga sono decisamente meno allegre e decisamente più inquietanti di quelle di Athos Salomé, ma a quanto pare – pur essendo morta nel 1996 – la veggente bulgara avrebbe previsto tra le altre cose gli attentati dell’11 settembre 2001 e c’era (e c’è) chi le dà molto credito.
Quindi, ecco cosa secondo lei il futuro ha in serbo per noi già a partire dal 2025, il prossimo anno – che per la donna sarà l’anno di inizio dell’apocalisse. Quando diciamo “inizio” intendiamo che quella da lei prevista sarà un’apocalisse in varie fasi, che si concluderà con l’intera e definitiva estinzione della vita umana sulla Terra non prima del 5079. Ma non è così semplice.
Le fasi da lei delineate (con sospetta precisione) sono diverse. 2025: un conflitto in Europa (che in effetti c’è) devasterà l’intera popolazione del continente. 2028: in cerca di risorse e energia gli umani inizieranno a esplorare Venere – improbabile, visto che non siamo nemmeno ancora andati su Marte e che Venere è infinitamente più inospitale.
2033: per via del cambiamento climatico le calotte polari si scioglieranno; 2076: in tutti i paesi del mondo si imporrà una nuova ondata di regimi di governi comunisti; 2130: finalmente, l’umanità avrà il primo contatto ufficiale con una specie aliena; 2170: sempre come effetto del riscaldamento globale, una grave siccità interesserà l’intero pianeta.
3005: entreremo in conflitto con una civiltà aliena, o forse con i nostri stessi coloni su Marte, quasi come in un racconto di Ray Bradbury o Isaac Asimov; 3797: il pianeta sarà reso definitivamente inabitabile, e anche gli ultimi rimasti dovranno evacuare; e 5079: fine del mondo, nessun umano sarà rimasto in vita sul nostro pianeta.
Come dicevamo, non certo previsioni allegre ma d’altra parte c’è da notare che sono assurdamente precise, che mescolano un po’ tutto – esplorazione spaziale, riscaldamento globale, guerre stellari – e non danno molte spiegazioni. In ogni caso, fino al 5079… insomma, come nel finale del film apocalittico On the Beach di Stanley Kramer, vien da commentare: “C’è ancora tempo, fratello”.