Manga: qual è la differenza tra shonen e seinen?

Shonen e Seinen rappresentano due grandi categorie negli anime: il primo rivolto ai giovani, il secondo a un pubblico adulto, con storie che vanno dall'avventura all'introspezione.

Manga Berserk Dragon Ball
Manga Berserk Dragon Ball
Condividi l'articolo

Seguiteci sempre su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp!

Quando si parla di manga, non si può fare a meno di menzionare due categorie fondamentali: Shonen e Seinen. Questi termini vanno oltre i generi classici come azione, avventura o horror, e descrivono il pubblico di riferimento per cui una serie è pensata. Nonostante condividano alcune somiglianze, i due gruppi si distinguono in modo significativo per temi, toni e complessità delle storie. Il mondo dello Shonen si rivolge principalmente a un pubblico giovane, mentre il Seinen è destinato a spettatori più adulti.

L’universo Shonen: manga per adolescenti

Lo Shonen si rivolge in particolare a ragazzi adolescenti, in genere tra i 12 e i 18 anni, ma il suo fascino va ben oltre questa fascia d’età. I titoli Shonen sono famosi per le loro storie piene di avventura, azione e crescita personale. Un esempio perfetto è Dragon Ball, che ha definito il genere grazie ai suoi combattimenti epici e al viaggio del protagonista, Goku, attraverso sfide sempre più grandi. Anche Naruto e One Piece seguono lo stesso schema, con giovani protagonisti che cercano di diventare i migliori in ciò che fanno, affrontando nemici formidabili e costruendo legami di amicizia lungo il cammino.

Le opere Shonen spesso presentano protagonisti maschili adolescenti in mondi ricchi di elementi soprannaturali e mitici, come ninja, demoni o superpoteri. Manga come My Hero Academia e Jujutsu Kaisen s’inseriscono perfettamente in questo genere.

Tuttavia, non tutte le opere Shonen sono leggere. Titoli come Death Note e Attack on Titan (Shingeki no Kyojin) sono classificati come Shonen, ma presentano trame più oscure e complesse che spesso li avvicinano al mondo Seinen. Questo dimostra come il confine tra i due generi non sia rigido, ma piuttosto flessibile, permettendo a storie destinate ai giovani di esplorare anche temi più maturi.

LEGGI ANCHE:  Dragon Ball: perché le sfere del drago sono proprio sette?

Seinen: manga per un pubblico adulto

Se il mondo dello Shonen cattura i giovani spettatori, il genere Seinen si rivolge a un pubblico più adulto, generalmente tra i 18 e i 40 anni. Qui, le storie diventano più profonde e complesse, esplorando spesso temi come la violenza, la moralità, la psicologia dei personaggi e situazioni che richiedono una riflessione più matura. Un esempio iconico di Seinen è Berserk, una serie oscura e brutale che segue il protagonista Guts attraverso un mondo crudele, pieno di conflitti e sofferenza.

Ma non tutte le opere Seinen sono caratterizzate da toni cupi. Manga come Kaguya-sama: Love is War, che racconta le dinamiche di un amore nascosto tra due studenti, o K-On!, una storia leggera su un gruppo di ragazze che formano una band musicale, dimostrano che anche nel Seinen c’è spazio per la leggerezza e la comicità. Questo conferma che, nonostante le generalizzazioni, il Seinen offre una varietà di temi, dal drammatico al comico, dal surreale al realismo.

Anche in termini di protagonisti, il Seinen tende a differenziarsi dallo Shonen. In queste opere, i protagonisti non sono più adolescenti, ma spesso giovani adulti o uomini di mezza età. Le trame si concentrano meno sull’avventura e più sull’esplorazione delle loro vite, delle loro ambizioni e dei loro fallimenti. Titoli come Monster, in cui un chirurgo si trova a dover affrontare le conseguenze delle sue azioni passate, rappresentano perfettamente questa profondità tematica.

Le sfumature tra Shonen e Seinen

Anche se Shonen e Seinen hanno definizioni chiare in termini di pubblico target, le loro caratteristiche possono spesso sovrapporsi. Un esempio interessante è Vinland Saga, che è iniziato come Shonen, con il protagonista Thorfinn alla ricerca di vendetta, per poi evolversi in Seinen quando la trama ha cominciato a esplorare temi più maturi, come la guerra, la pace e la redenzione.

LEGGI ANCHE:  Attack on Titan The Last Attack, il primo trailer del film

Un altro esempio è One Punch Man, che nonostante il suo tono leggero e umoristico, è classificato come Seinen. La serie segue Saitama, un eroe talmente forte da sconfiggere qualsiasi avversario con un solo pugno, ma esplora anche la monotonia della sua vita e la noia che deriva dal non avere rivali alla sua altezza. Sebbene presenti molti elementi tipici dello Shonen, One Punch Man si distingue per la sua profondità e ironia, rendendolo un’opera Seinen a tutti gli effetti.

Un panorama in continua evoluzione

L’industria dei manga continua a evolversi, e le etichette demografiche come Shonen e Seinen sono solo un modo per classificare una vasta gamma di storie che spaziano tra diversi temi e stili narrativi. Anche se queste classificazioni aiutano a identificare il pubblico di riferimento, molte opere riescono a superare i confini di genere e a raggiungere un’audience più vasta. Ad esempio, Attack on Titan ha affascinato lettori di tutte le età, nonostante sia catalogato come Shonen, grazie alla profondità della trama e alle riflessioni sulla guerra, sulla libertà e sull’umanità.

Inoltre, con l’espansione globale dei manga e l’aumento della loro popolarità, le barriere culturali e demografiche si stanno sempre più assottigliando. Oggi, un’opera destinata inizialmente a un pubblico giapponese specifico può avere un impatto significativo su scala mondiale. Questo fenomeno dimostra come i manga siano capaci di parlare a un pubblico universale, indipendentemente dall’età o dalla provenienza. In definitiva, che si tratti di avventure eroiche o di racconti profondi e complessi, l’industria di anime e manga rimane una delle forme di narrazione più versatili e potenti al mondo.