Sauron: la storia e lore del Signore degli Anelli

In questo articolo approfondiremo il personaggio di Sauron, il Signore degli Anelli, la sua storia ed i suoi poteri.

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Sauron come appare nel "La Compagnia dell'Anello", primo capitolo della Trilogia di Peter Jackson
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Eccoci qui a questo ulteriore approfondimento sulla Lore Tolkeniana. Dopo dei necessari chiarimenti sugli orchi e la loro natura, “Gli Anelli del Potere” rende necessario approfondire il personaggio di Sauron, che la serie TV priva di qualsiasi parvenza di fascino e personalità.

Ancora una volta, analizzeremo il personaggio alla luce di quanto scritto dal professor Tolkien, usando come punto di riferimento i libri. Ricordo anche questa volta che J.R.R. Tolkien pubblicò in vita solo lo Hobbit e la Trilogia (escludendo i libri di poesie della Terra di Mezzo), e tutto il resto deriva da un lavoro di ricostruzione del figlio Christopher, che ha ammesso come non è possibile arrivare ad una perfetta coerenza del corpus Tolkeniano.

Ciò vuol dire che non esiste un canone in senso stretto. Ma è sicuramente possibile riferire ad un canone in senso lato, includendo il lavoro di riordino dei lavori del professor Tolkien fatto da Christopher e dalle altre generazioni a venire. Attraverso Christopher Tolkien, è stato possibile scoprire e seguire la voce di J.R.R. Tolkien.

Ma, quando si tratta di Sauron il problema è relativo perché tutto ciò che ha fatto nella II e III era è indicato, seppur solo per grandi linee, nelle appendici della trilogia, opera dello stesso J.R.R. Tolkien.

E in ogni caso, penso possiamo essere d’accordo che il tra dire “non si può dire esista un canone Tolkeniano” e il dire “Faccio quello che mi pare con i personaggi” ci sia un abisso di differenza.

Nota sulle traduzioni: gli estratti della Trilogia vengono dall’edizione Italiana a cura di Quirino Principe, gli estratti dal Silmarillion sono stati tradotti da Francesco Saba Sardi, Lettere e l’Anello di Morgoth sono stati tradotti dall’autore di questo articolo.

Le origini

Nulla infatti è malvagio sin da principio; neppure Sauron lo era.
(Elrond,Il Consiglio di Elrond, La Compagnia dell’Anello)

Una delle cose peggiori che la serie TV “Gli Anelli del Potere” porta avanti è il relativismo morale di alcuni personaggi. Sauron era “buono” all’alba dei tempi, ma questo non lo rende un cattivo frainteso, né rende la sua caduta necessariamente tragica. Vedremo presto il perché.

Prima di tutto, il suo nome non è stato sempre Sauron. Sauron è un parola Quenya (la lingua degli alti elfi) che si traduce in inglese come “Abhorred”, per cui potremmo tradurlo come “Aborrente”, nome che prese dopo la sua caduta.

Il suo nome originale viene rivelato solo nel diciassettesimo volume del “Parma Eldalamberon”, una rivista dedicata all’aspetto linguistico degli studi Tolkeniani e pubblicato nel 2007: Mairon, l’ammirabile. Perché in principio lo era davvero.

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Elena Kukanova, Mairon

Facciamo un passo indietro e rivediamo la Cosmogonia: in cima a tutto c’è il creatore, Eru Ilùvatar, che creò gli Ainur “the Holy Ones, that were the offspring of his though” (Coloro che sono Santi, progenie del suo pensiero). Il più potente tra gli Ainur era Melkor, e gli altri 14 più potenti sono i Valar. Dopo i Valar abbiamo schiere di Maiar.

In altri termini, possiamo parlare dei Valar come divinità e dei Maiar come esseri angelici. Sauron era un Maia (singolare di Maiar). Mairon era un allievo di Aulë, il Vala inventore, fabbro creatore dei nani. E Mairon era così abile da essere considerato secondo solo ad Aulë stesso.

In Morgoth’s Ring, Part V: Myth Transformed” ci viene detto che la più grande virtù di Mairon diventò il motivo della sua caduta: Mairon desiderava l’ordine e la perfezione sopra ogni cosa. Pianificare e Coordinare, dare regole. Il suo problema è che il suo amore per l’ordine superò l’amore per gli altri esseri viventi.

“[Sauron ]did not object to the existence of the world, so long as he could do what he liked with it. He still had the relics of positive purposes, that descended from the good of the nature in which he began: it had been his virtue (and therefore also the cause of his fall, and of his relapse) that he loved order and coordination, and disliked all confusion and wasteful friction.”

(“[Sauron] non si oppose all’esistenza del mondo, finché avrebbe potuto farne ciò che voleva. Aveva ancora rimasugli di scopi positivi, che discendevano dalla bontà della natura in cui era iniziato: fu la sua virtù (e pertanto anche la causa della sua caduta e della sua ricaduta) che amava l’ordine e la coordinazione, e disprezzava tutta la confusione e conflitti inutili”).

Il suo seguire Melkor nasce per mera convenienza: nel potere di Melkor, Mairon vedeva il modo più rapido ed efficiente 

“…to effect his designs quickly and masterfully.”

(Per realizzare i suoi progetti rapidamente e con maestria)

Sauron era puro estro e genio creativo senza un briciolo di etica.