La morte di Tupac collegata a Diddy? La famiglia indaga

A distanza di 28 anni dalla morte di Tupac, la famiglia è tornata ad indagare sul presunto legame tra la sparatoria e Diddy

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Credits: Raymond Boyd/Getty Images, Dave Benett/Getty Images per TAO Group Hospitality
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Si torna a parlare della morte di Tupac

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A settembre dell’anno scorso, Duane “Keffe D” Davis è stato accusato dell’omicidio di Tupac Shakur, 27 anni dopo la tragica notte di Las Vegas in cui il rapper venne ucciso mentre si trovava in auto (qui i dettagli). Tuttavia con i recenti risvolti relativi a Diddy, in carcere con decine di accuse di violenza sessuale da affrontare, si è riaperta una vecchia pista.

Davis aveva infatti precedentemente affermato che Diddy gli aveva offerto 1 milione di dollari per uccidere Tupac. Secondo People, in un rapporto della DEA e del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti relativo a un interrogatorio del 2008 si legge come Davis avesse affermato che Sean Combs [il vero nome di Diddy ndr] gli aveva detto di “avere bisogno di sbarazzarsi di [Suge] Knight e Shakur” e aveva offerto a Davis i soldi per “gestire il problema”.

Ebbene ora, come confermato da Billboard, la famiglia di Tupac ha ora assunto l’avvocato newyorkese Alex Spiro per indagare su un presunto collegamento tra la morte del rapper e Diddy. Spiro è uno degli avvocati più importanti del mondo dello spettacolo, avendo recentemente ripresentato Alec Baldwin nel processo per la sparatoria avvenuta sul set di Rust.

Combs non è mai stato accusato in relazione all’omicidio. Secondo il Guardian, nel 2008 Diddy ha negato qualsiasi collegamento con la sparatoria dopo che un rapporto del LA Times aveva affermato che i suoi soci, James “Jimmy Henchman” Rosemond e Jimmy Sabatino, avevano contribuito a organizzare una rapina a Tupac dopo aver offerto al defunto rapper 7.000 dollari per registrare una traccia nello studio la notte in questione.

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La storia è una bugia – aveva detto in una dichiarazione in risposta. È oltre il ridicolo e completamente falsa. Né (il defunto rapper Notorious BIG) né io eravamo a conoscenza di alcun attacco prima, durante o dopo che fosse accaduto. Sono scioccato che il Los Angeles Times sia così irresponsabile da pubblicare una storia così infondata e completamente falsa”

Vedremo come si evolveranno le cose.