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Chi visse nel 1582 si addormentò il 4 ottobre e si risvegliò il 15 ottobre, con un terzo di mese tolto dal calendario. Come mai?

Tutto vero: nell’anno 1582, in Europa, agli abitanti vennero “sottratti” 10 giorni ad ottobre, che passò direttamente dal giorno 4 al giorno 15. Come mai? C’entra il calendario giuliano, in uso fin dall’antichità, che però a quanto pare portò l’anno ad essere 11 minuti e 14 secondi troppo lungo.

Questo nei secoli finì per creare dei problemi, come l’equinozio di primavera che non cadeva esattamente quando doveva cadere, o la difficoltà crescente nel determinare la data esatta della pasqua. Alla cosa si rimediò appunto nel 1582 con l’introduzione del moderno calendario gregoriano, in uso ancora oggi, che rimedia all’irregolarità dell’avvicendarsi delle stagioni con l’anno bisestile.

Però, al momento di introdurre il nuovo calendario c’era da aggiustare la datazione rispetto alle imprecisioni dell’era giuliana: in pratica le giornate erano troppo “indietro” rispetto al periodo. Così, appunto, si decise di togliere arbitrariamente 10 giorni al mese di ottobre per rimettere le cose a posto. in Francia lo fecero in dicembre, dal 9 al 20.

Solo pochi paesi, tuttavia, adottarono inizialmente questo nuovo calendario: Spagna, Portogallo, Francia, gli stati italiani, Polonia e i territori corrispondenti al moderno Benelux. Alcuni non avrebbero cambiato ancora per secoli: l’Inghilterra, per esempio, si decise solo nel 1752. Oggi esistono solo quattro paesi che non ne fanno uso: Etiopia, Nepal, Afghanistan ed Iran.

Fonte: UNILAD

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