Paul Feig, regista del reboot tutto al femminile di “Ghostbusters” del 2016, ha recentemente attribuito parte delle critiche sessiste e razziste ricevute dal film ai sostenitori di Donald Trump. Durante un’intervista con The Guardian, Feig ha riflettuto sull’ondata di odio che ha colpito il suo film d’azione e commedia, con protagoniste Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones.
Il regista ha spiegato che il contesto politico dell’epoca, segnato dalla campagna elettorale del 2016 in cui Hillary Clinton era candidata alla presidenza, ha avuto un ruolo determinante nell’ostilità verso il film. Feig ha ricordato che molti degli attacchi che riceveva su Twitter provenivano da sostenitori di Trump, il quale, secondo il regista, non ha fatto altro che alimentare il clima negativo con le sue dichiarazioni.
Paul Feig ha sottolineato come Trump si fosse pubblicamente opposto al film, criticando il rifacimento con un cast interamente femminile. In particolare, Trump avrebbe espresso disappunto verso Hollywood per aver deciso di rifare Ghostbusters “solo con donne”, commento che secondo Feig ha reso il film un simbolo politico. “Ha trasformato il film in una dichiarazione”, ha affermato il regista, aggiungendo che l’attenzione si è spostata dal valore artistico del progetto alla questione di genere.
“Il clima politico dell’epoca era davvero strano, con Hillary Clinton che si candidava alle elezioni del 2016. C’erano un sacco di tizi in cerca di una rissa. Quando venivo attaccato, su Twitter, tornavo indietro e vedevo chi erano. Molti erano sostenitori di Trump. Tutti sono diventati fottutamente cannibali. Ha trasformato il film in una dichiarazione politica, come per dire, ‘Se sei pro-donne, andrai a vedere questo. Se non lo sei, allora…‘ Non pensavo che importasse affatto che i personaggi principali fossero donne, ma le persone si portavano dietro un sacco di bagagli”.
Perché Paul Feig ha scelto di fare un remake di Ghostbusters al femminile
Il regista ha inoltre chiarito il motivo della sua decisione di optare per un reboot, anziché un sequel dei film originali degli anni ’80, interpretati da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Sigourney Weaver. Murray, secondo Paul Feig, non era interessato a tornare in un altro “Ghostbusters“, e la scomparsa di Harold Ramis, co-protagonista e co-sceneggiatore della saga, ha ulteriormente complicato l’idea di una continuazione diretta. Per queste ragioni, Feig ha deciso di proporre una nuova versione del film, pur essendo consapevole delle sfide legate al confronto con un’opera così amata e iconica.