Joker: Folie a Deux, recensione del film con Joaquin Phoenix

In sala dal 2 ottobre, l'attesissimo Joker: Folie a Deux, con Joaquin Phoenix che riporta sul grande schermo il villain grazie al quale vinse un meritatissimo premio Oscar. Ecco la nostra recensione.

Joker: Folie a Deux, recensione
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L’odor di sequel aveva fatto storcere molti nasi, e col senno di poi non si potevano certo biasimare, visto il risultato di Joker: Folie a Deux. Un’occasione persa ma forse era di più un’impresa titanica: regalare un sequel forse non necessario ad un film di largo successo come il primo, targato sempre Todd Phillips, è senza dubbio un’operazione molto coraggiosa e soprattutto ambiziosa, almeno per l’idea venuta in mente al regista di farne un musical. Andiamo con ordine.

Joker: Folie a Deux, la Trama

Dopo i tumulti e gli omicidi del primo film, Arthur Fleck, in arte Joker, si trova nelle fredde e rinomate celle di Arkham, in quel di Gotham City. E sulla sua testa, un processo richiesto a gran voce da Harvey Dent, per dare una pena esemplare e capitale al celeberrimo (e futuro?) nemico del Batman che verrà. Insieme ad Harleen Quinzel però, la legge avrà il suo bel da fare per sistemare le cose. In fondo siamo sempre a Gotham.

Joker: Folie a Deux, la Recensione

Dalle stelle alle stalle, in ogni senso possibile. Dai fasti del primo Joker (qui la nostra recensione) ai nefasti di questo Joker: Folie a Deux, che a suo modo racconta anche la discesa infame del povero Arthur Fleck, idolo delle masse portato in gloria dai suoi fan, post quindici minuti di notorietà con un omicidio in diretta televisiva, e poi portato dietro le sbarre dai poliziotti di Gotham. Insomma, tanto il film quanto il personaggio, in una discesa libera. Che poteva essere anche peggio se non fosse per le interpretazioni magistrali di Joaquin Phoenix e Lady Gaga.

Todd Phillips si è trovato una patata bollente tra le mani, non proprio facile da gestire: costruire un sequel degno del primo film che vinse il Leone D’Oro a Venezia nel 2019 e che portò un sacrosanto Oscar tra le mani del protagonista. Come fare, dunque, per riuscire ad essere all’altezza? Abbracciare l’audacia, unica opzione possibile per evitare ricicli di idee ed effetti deja-vu. Quindi cosa è meglio di un musical? Col senno di poi, tutto.

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A onor del vero, è complesso definire questo Joker: Folie a Deux un vero e proprio musical, almeno nella sua definizione. Non siamo di fronte a film come La La Land o Moulin Rouge, dove la narrazione viene portata avanti cantando quanto più possibile. La musica, i duetti, i brani, sono frutto delle sensazioni dei personaggi, momenti in cui viene indagato l’Io dei due protagonisti. E non sono tanti. O almeno, meno di quanto possiate pensare.

Joker: Folie a Deux è un prison movie, con sfumature da legal thriller. E poi, a tratti un musical. Generi su generi, toccando anche l’animazione, come nell’incipit che sembra voler essere quasi una sorta di avvertenza: l’ombra di Joker (film e non personaggio), non andrà mai via e prevaricherà per sempre. Nonostante questa presa di coscienza, evidente anche al buon Todd Phillips, il film comunque si è fatto, con una fortissima audacia.

Quindi un premio alle intenzioni va sicuramente conferito al regista di Una Notte Da Leoni, ma al tempo stesso anche una consolatoria pacca sulla spalla. Forse, in cuor suo e suo malgrado, sapeva che Joker: Folie a Deux non poteva mai essere all’altezza del primo. Quel che resta del film è infatti un mucchio di cenere, frutto di un grande fuoco che va a distruggere tutto ciò che c’era nel primo film. Qui non ci sono momenti iconici, non abbiamo quella critica sociale che ha fatto da potente sfondo nel primo film. E non abbiamo più neanche i personaggi.

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Coerentemente con una storia piatta, che non riesce mai a trovare il punto di svolta, Joker: Folie a Deux riduce a mere macchiette i due protagonisti, che nonostante tutto offrono una grande interpretazione. Il dualismo che combatte un dissociato come Fleck si risolve in un attimo, senza mai mostrare pressoché nulla. A malapena, qualche risata che tanto caratterizzò il protagonista nel primo film.

Dopo un inizio anche intrigante a suo modo, Joker: Folie a Deux inizia a girare a vuoto su sé stesso, come un cane che si rincorre la coda. Gli intermezzi musicali non riescono mai a colpire lo spettatore, sembrando quasi inseriti forzatamente per rendere il film un musical. Appare infatti evidente che, se tolti dal montaggio, questo sequel non subirà cambiamenti sostanziali, né sulla narrazione né sull’oggetto filmico in sé.

Cosa resta dunque di questo Joker: Folie a Deux? Praticamente nulla se non una forte delusione e un’interpretazione meravigliosa. Un’occasione sprecata quindi ma a monte forse, si dovrebbe parlare più di un’occasione deleteria, che rischia di mandare all’aria quanto di memorabile fatto, e magari (qualora dovessero mai fare un terzo capitolo) rendere il primo vero Joker come una mosca bianca. E speriamo tutti di no, nonostante il finale che potrebbe lasciare qualche presagio.

Cast

  • Joaquin Phoenix: Arthur Fleck
  • Lady Gaga: Harleen Quinzel
  • Steve Coogan: Paddy Meyers

Trailer

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