Diddy avrebbe fatto un porno con una star, per l’accusa

Secondo l'accusa di P Diddy, una persona importante nello showbiz hollywoodiano è stata vista con il rapper in un video pornografico.

Diddy Getty Images
Diddy via Shareif Ziyadat/Getty Images
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Un avvocato ha rivelato nuove accuse contro Sean “Diddy” Combs, il magnate dell’hip-hop recentemente incriminato per traffico sessuale e racket. Ariel Mitchell-Kidd, legale di una nuova accusatrice, ha dichiarato durante un’intervista che qualcuno avrebbe tentato di vendere un video pornografico che coinvolge Combs e un’altra persona “più famosa” di lui.

Secondo l’avvocato, il video, girato nella casa di Atlanta del rapper, mostrerebbe scene intime non consensuali, con uno dei partecipanti apparentemente ignaro di essere ripreso. Mitchell-Kidd ha spiegato che è stata contattata da una persona interessata a vendere il video, con l’intenzione di offrirlo a chi vi appare prima di renderlo pubblico.

Le nuove accuse si aggiungono a una situazione già complessa per Diddy. Mitchell-Kidd ha anche affermato di rappresentare una donna che ha accusato il rapper di stupro. Secondo quanto riferito, l’incidente risalirebbe al 2018, quando la donna era a casa di un’amica legata all’industria musicale. La donna sostiene che Combs, arrivato in quella casa, avrebbe progettato di sfruttarla sessualmente.

Mitchell-Kidd ha raccontato che la cliente ha descritto di essere stata drogata, aggredita sessualmente da Combs con un oggetto inanimato e successivamente da un altro uomo, su ordine del rapper. Quest’ultimo sarebbe un volto noto allo showbiz hollywoodiano, ma la sua identità è al momento avvolta nel mistero. L’avvocato ha aggiunto che la vittima è riuscita a fuggire e a cercare aiuto da un vicino.

L’accusa contro il rapper P Diddy

Queste accuse giungono mentre P Diddy è in carcere, incriminato per aver gestito un’organizzazione criminale coinvolta nel traffico di donne dal 2008. Secondo l’accusa, il rapper avrebbe costretto le sue vittime a partecipare a incontri sessuali con uomini pagati e trasportati oltre i confini statali e internazionali. Combs si è dichiarato non colpevole, ma la sua richiesta di cauzione è stata respinta a causa dei timori che potesse tentare la fuga.