Avevamo davvero bisogno di un sequel di Joker?

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Dopo il successo clamoroso del primo film, non tutti vedono di buon occhio il nuovo Joker: Folie à Deux di Todd Phillips.

Cinque anni fa usciva in sala Joker di Todd Phillips, un film sorprendente in grado di importare dei temi complessi, quali la salute mentale e l’emarginazione sociale, all’interno di una pellicola rivolta soprattutto ad un pubblico giovanile. Per quanto le aspettative nei suoi confronti fossero altissime, il film di Phillips riuscì ad accontentare praticamente tutti ed a elevare un personaggio dei fumetti allo status di antieroe scorsesiano (con i riferimenti al Travis Bickle di Taxi Driver che praticamente si sprecano) in perenne lotta contro i principii elitari della società.

A questo si aggiunge la magistrale interpretazione di Joaquin Phoenix (giudicata dall’Academy Award come valevole di un Oscar), capace di conferire al suo Joker dei tratti psicologici inediti e memorabili (si pensi all’iconico balletto sulle scale), ma tutto sommato rispettosi del personaggio originale.

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Insomma il film fu un successo e fece parlare di sé come di un’opera generazionale; inutile dire che quando è stato annunciato che il film avrebbe avuto un sequel, Joker: Folie à Deux, e che si sarebbe trattato di un musical, in rete è scoppiato il panico: il mondo si è immediatamente diviso tra gli appassionati, che avrebbero difeso Todd Phillips al costo della vita, e chi era già pronto a lanciare delle sentenze di morte.

La questione tiene conto di una serie di fattori: la forza della prima pellicola risiede soprattutto nella sua capacità di innescare un forte meccanismo di immedesimazione che lega empaticamente lo spettatore al protagonista, che non è diventato il crudele clown che noi tutti conosciamo, ma è semplicemente Arthur Fleck, un uomo di buon cuore che viene malamente respinto da tutti a causa della sua diversità. Sappiamo che Joker esiste, eppure non lo vediamo fino alla fine della storia, quando soppianterà del tutto il mite Arthur.

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Lo scetticismo dei fan verso Joker: Folie à Deux nasce dalla paura di ritrovarsi davanti a un personaggio molto diverso da quello del primo film e ben più simile a uno dei tanti (forse troppi) Joker cinematografici.  Inoltre, a detta di molti, il personaggio di Arthur avrebbe esaurito il proprio arco narrativo e si ritroverebbe perciò in un secondo film senza più nulla da dire.

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