Ghost of Yotei: polemiche per la protagonista donna

Yotei
Condividi l'articolo

La protagonista di Ghost of Yotei sarà Atsu, una donna guerriera. Come c’era da aspettarsi, la cosa ha suscitato polemiche sui social

La sorpresa dell’annuncio di Ghost of Yotei, il tanto atteso sequel di Ghost of Tsushima in uscita nel 2025 (non sappiamo ancora quando) è stata piacevole per tutti ma, come succede sempre e come siamo ormai abituati, non sono mancate le polemiche. Su internet e sui social, manco a dirlo, si sono sollevate proteste circa la scelta di una protagonista femminile, che stavolta si chiamerà Atsu.

Costei sarà una Onna-bugeisha o Onna-musha, ossia una sorta di donne guerriere, un po’ il corrispettivo femminile dei samurai, con i quali combattevano spesso in battaglia. Queste donne venivano addestrate all’uso delle armi in famiglia, per difendere l’onore della casa. Si tratta quindi di figure realmente esistite.

Per ora sappiamo che la storia sarà ambientata a Hokkaido, l’isola più a nord del Giappone – che non è ancora chiaro se costituirà per intero l’open world del gioco – nel 1603, quindi esattamente all’inizio dell’era Edo. Il ruolo di Atsu come protagonista, dicevamo, ha ricevuto aspre critiche online, con commenti come: “Sono così stufo di questa narrativa forzata della donna-boss“.

LEGGI ANCHE:  Ghost of Yotei: l'annuncio fa esplodere lo State of Play

Un tal Endymion, sfogandosi su X, ha detto: “La star del sequel di Ghost of Tsushima è una donna guerriera samurai perché ovvio che sì. Non possono trattenersi finché ogni franchise costruito sulla mascolinità non sarà rimpiazzato da una donna. Ghost of Yotei sarà (speriamo) un gioco spin-off più piccolo, ma se questo è il sequel e questo è il nuovo personaggio principale a scapito di Jin Sakai, fanculo”.

In realtà già in Ghost of Tsushima al fianco di Jin c’era come co-protagonista di fatto una donna, Yuna, che nella narrazione del gioco ha una importanza fondamentale dall’inizio alla fine. Inoltre molti altri franchise, da The Last of Us a Horizon, stanno puntando molto in questi anni su protagoniste femminili ma è difficile dire che c’entri un piano di “svilimento” della “mascolinità” nei videogiochi.

In ogni caso ai commenti ha risposto Shawn Layden, ex-CEO di Sony Interactive Entertainment America, per le rime: “Uno, è un gioco, intrattenimento, una storia nella quale un team di creativi crede. Loro vogliono fare questo. Due, è un gioco. Se non ti piace, non comprarlo. Anzi, perché non ti fai da solo il gioco che vuoi?”

LEGGI ANCHE:  Ghost of Yotei: l'annuncio fa esplodere lo State of Play

Voi che ne pensate? Ditecelo su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp

Fonte: Metro