Qualche giorno fa è uscito An Everyday Story, prodotto dallo studio italiano Cactus Production. Abbiamo avuto l’opportunità di testarlo e vogliamo raccontarvi le nostre impressioni dell’ultimo progetto dal sottobosco indie che tanto amiamo.
Si tratta di un videogame platform che unisce il 2D al 3D in maniera molto fluida e accompagna un gameplay semplice e intuitivo ad una narrativa stratificata e colma di simbolismi davvero ingegnosi, che ci calano immediatamente nell’atmosfera che lo studio vuole creare.
Una barchetta, un soldatino e un pipistrello origami
An Everyday Story inizia presentandoci i tre oggetti che definire ‘personaggi’ sarebbe riduttivo. La barchetta, il soldatino e il pipistrello di carta sono vere e proprie trasposizioni dell’autore che, in base al suo stato emotivo e al tema della narazione, li utilizza per comunicare al meglio gli eventi al giocatore.
Già dall’introduzione emerge tutta la passione e l’amore che gli sviluppatori hanno indubbiamente infuso in questo progetto. È chiaro che An Everyday Story si pone l’obiettivo di toccare le corde emotive dei giocatori e capiamo immediatamente di doverci preparare alle lacrime
La barchetta permette di trainare oggetti grazie al suo gancio posto sul retro, il pipistrello può volare e planare, oltre ad appiattirsi al suolo per superare fastidiosi ostacoli. Il soldatino di latta, che è personalmente il mio preferito, può aggrapparsi ad alcuni oggetti, gettarsi dalle alture grazie al suo paracadute e persino sparare piccoli proiettili per liberare la strada dagli ostacoli.
In ogni segmento dovremo controllare uno dei tre, utilizzando i suoi punti di forza per raggiungere la fine del livello. Mentre ci facciamo largo fra i checkpoint, posti in punti strategici e molto generosi nei confronti del giocatore distratto, la voce fuori campo del protagonista ci racconta l’evoluzione della sua vita.
È stata una piacevole sorpresa imbattersi in un gameplay piuttosto approfondito, composto da segmenti platform intervallati da enigmi ambientali e qualche esempio rudimentale di combattimento.
Il punto di forza di An Everyday Story però è senza dubbio la trama. L’elemento narrativo è il piatto forte dell’esperienza ed è evidente come l’intero progetto sia imperniato proprio sulla storia.
Una storia malinconica e coraggiosa
I ragazzi di Cactus Production non hanno paura di andare a toccare temi complessi e gravosi, che contrastano con lo stile artistico del gioco composto di forme semplici e colori pastello.
Se nelle prime battute possiamo essere illusi di trovarci davanti ad un semplice indie che presenta la classica storia familiare, An Everyday Story ci sorprenderà . Nel corso della nostra breve avventura infatti ci verranno presentate delle fotografie di vita perfetta e quasi surreale, che verranno poi sostituite dal profondo dramma di cui il narratore ci rende partecipe.
Il tono della storia è ritratto perfettamente anche nel gameplay, che rispetta il ritmo della narrazione e accompagna momenti di calma bucolica a sezioni affannose che ci comunicano la tragicità della situazione.
Un indie da provare
Il mercato dei videogiochi indipendenti è un pozzo senza fondo di progetti creati da piccoli studi che mettono al primo posto l’innovazione e la creatività , elementi che purtroppo mancano alla maggioranza delle grandi software house.
Sostenere questo settore dell’industria è fondamentale per salvaguardare questa passione che tutti noi abbiamo in comune e per ricompensare il lavoro di studi indipendenti che danno vita a mondi meravigliosi realizzando i loro sogni e le loro passioni.
An Everyday Story ne è un esempio lampante e vi consigliamo di dargli una possibilità . Il gioco è solido e divertente e ci auguriamo che Cactus Production possa continuare a lavorare ai suoi progetti e a sorprenderci di nuovo.