Dylan Dog faceva il suo leggendario esordio il 26 settembre 1986 con L’Alba dei Morti Viventi
Da allora ne ha viste veramente di ogni colore Dylan Dog, il leggendario indagatore dell’incubo nato dalla penna di Tiziano Sclavi e diventato negli anni uno dei più celebri personaggi fumettistici italiani, al pari di Tex Willer e oltre. Il primo numero del fumetto uscì il 26 settembre 1986, si intitolava L’Alba dei Morti Viventi e coinvolgeva ovviamente i buoni vecchi zombie.
Il riferimento è ovviamente all’opera di George A. Romero, creatore del genere moderno dello zombie horror al cinema con il suo La Notte dei Morti Viventi (1968), anche se il fumetto si riferisce a Dawn of the Dead (con l’infelice titolo italiano Zombi, del 1978), secondo film del regista dedicati a queste creature.
Nella storia Dylan, il celeberrimo ex-agente di Scotland Yard che si occupa di casi sovrannaturali – con una buona dose di terrore nel mezzo – si trova ad aver a che fare con un classico attacco di zombie, dovendo indagare per scoprire la verità dietro al minaccioso fenomeno e sempre con l’aiuto del fedele assistente Groucho.
Giacca nera, camicia rosso vivo, pistola in mano e determinazione palpabile, fin dalla copertina – di Claudio Villa – Dylan diventa subito popolarissimo. Nel 1986 vengono pubblicati altri due albi delle sue avventure: Jack lo Squartatore e Le Notti di Luna Piena. Non è difficile indovinare, a partire dai titoli, quali altri pericoli l’investigatore deve affrontare in queste altre storie.
Da allora sono stati pubblicati più di 450 albi di Dylan Dog, con storie intrecciate, crossover, fantasie horror inimmaginabili e parecchi nuovi autori coinvolti oltre a Sclavi già dal 1988. Il resto è storia: dopo quel primo storico fumetto il successo di Dylan è decollato anche all’estero, rendendolo una vera e propria icona del Made-in-Italy in tutto il mondo.