Negli ultimi 27 anni, fin da quando nel 1997 arrivò al cinema Titanic, capolavoro immortale di James Cameron, si continuamente discusso della scena finale, quella nella quale il Jack di Leonardo DiCaprio muore e della sua realizzazione. Durante una sessione di domande e risposte in occasione dell’anteprima del suo prossimo film Lee, la co-protagonista Kate Winslet è tornata a parlare proprio di quella sequenza, rivelando aneddoti interessanti.
L’attrice ha rivelato che l’acqua non era minimamente profonda come sembrava sullo schermo, aggiungendo che per lei era molto semplice entrare e uscire dal serbatoio pieno d’acqua per andare in bagno durante le riprese.
L’acqua era alta fino alla vita in quel momento. Quindi chiedevo spesso di andare in bagno e poi mi alzavo, scendevo dalla porta, andavo fino al bordo del serbatoio, a circa 6 metri di distanza, e letteralmente dovevo lanciare la gamba oltre, arrampicarmi e tornare sulla porta di nuovo. Era terribile
Comunque, sì. Era alta fino alla vita. Leo, mi dispiace dirlo, era in ginocchio. Non dovrei nemmeno dirlo, Jimmy Cameron mi chiamerà – ha scherzato Winslet, alludendo alla possibilità di essere rimproverata dal regista per aver svelato i segreti di Titanic
La cosa sorprendente dei bordi del serbatoio era che si trattava di un serbatoio ‘infinito’. C’era un flusso costante d’acqua e si poteva sentire il rumore continuo, tutti erano completamente immersi negli ultimi 22 minuti del film perché appunto si poteva sentire quel suono tutto il tempo.
In un’altra parte dell’intervista, Kate Winslet ha ricordato di essersi intrufolata in un cinema di New York per vedere Titanic per la prima volta con due amici.
Quando è stato presentato a Londra, stavo davvero male. Avevo un’intossicazione alimentare terribile ed ero in ospedale a Londra, davvero strano. E poi quando è uscito negli Stati Uniti, ero al funerale di un fidanzato. “Voglio dire, è una cosa orribile a cui pensare ora. E ovviamente non potevo mancare, quindi ho perso tutto quello che riguardava l’uscita di Titanic, il che non so, è stato il modo dell’universo di proteggermi o semplicemente di ricordarmi di fare le cose che contano? – ha aggiunto, descrivendo come fosse “abbastanza strano” essere in un “cinema pieno” a guardare il film in quel modo.
