La storia di Monsters si intreccia con un altro terribile fatto di cronaca nera
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Su Netflix trovate Monsters, la storia di Lyle e Erik Menendez, serie che racconta la storia di due fratelli che che furono condannati per aver ucciso i loro genitori nella loro casa di Beverly Hills nel 1989 (qui la nostra recensione).
Lo show affronta anche altre storie di cronaca nera, una delle quali è l’omicidio della star di Poltergeist Dominique Dunne , avvenuto nel 1982 per mano del suo ex compagno John Sweeney. La sua storia è stata raccontata in Monsters perché suo padre Dominick, interpretato nella serie da Nathan Lane, era un giornalista di Vanity Fair che si occupò del processo Menendez.
Monsters, la storia di Lyle e Erik Menendez affronta la tragica storia dell’omicidio di sua figlia e il modo in cui ha influenzato lui e la copertura del processo.
Dominique Dunne aveva iniziato la sua carriera di attrice sullo schermo nel 1979 con il film Diary of a Teenage Hitchhiker, prima di apparire in numerosi altri programmi televisivi e film.
Nel 1982 apparve nel classico film horror Poltergeist, prodotto da Steven Spielberg e uscito nelle sale solo pochi mesi prima che lei venisse uccisa dal suo ex. Sweeney era già stato violento con lei, aveva abusato fisicamente di Dominique, arrivando persino a strapparle i capelli nell’agosto del 1982. Nel settembre dello stesso anno, poche settimane prima del suo omicidio, la afferrò per la gola e cominciò a strangolarla.
Più tardi Dominique Dunne scappò dalla casa attraverso la finestra del bagno prima di salire in macchina e andarsene, non prima però che Sweeney ci saltasse sopra. In seguito lo avrebbe chiamato per dirgli che la relazione era finita e, dopo che lui se ne fu andato, lei fece cambiare le serrature.
Tragicamente, il 30 ottobre, Sweeney arrivò a casa sua a West Hollywood insieme al suo collega attore David Packer, impegnato nelle prove per una parte. La Dunne uscì e iniziarono a litigare; Packer in seguito dichiarò di aver sentito dei colpi, due urla e poi un tonfo. L’attore ha chiamato la polizia , poi ha chiamato un amico e ha detto che se lo avessero trovato morto, l’assassino sarebbe stato Sweeney.
Uscì di casa e trovò Sweeney inginocchiato sul corpo di Dominique. Quando arrivò la polizia, disse:
Ho ucciso la mia ragazza e ho cercato di suicidarmi
Dominique Dunne fu trasportata d’urgenza in ospedale e sottoposta a terapia intensiva, ma non riprese mai conoscenza e i medici riscontrarono che non presentava alcuna attività cerebrale. Il 4 novembre il supporto vitale venne staccato e due giorni dopo si tennero i funerali in suo onore.
Sweeney sarebbe stato dichiarato colpevole di omicidio colposo volontario e condannato a sei anni di prigione; al processo, il giudice criticò la giuria per aver emesso un verdetto di omicidio colposo, affermando che si trattava di “un caso, puro e semplice, di omicidio”.
Che ne pensate? Avete visto Monsters, la storia di Lyle e Erik Menendez