Erik Menendez contro la serie Netflix su di lui e il fratello: “Bugie orribili”

Condividi l'articolo

Erik Menendez se la prende con la stagione 2 di Monsters, dedicata proprio a lui e al fratello Lyle, assassini dei propri genitori nel 1989

Come c’era da aspettarsi la stagione 2 di Monsters (Mostro), serie Netflix dedicata ai più efferati killer, sta facendo sensazione. La storia di Lyle e Erik Menendez, che uccisero i loro genitori nel 1989, viene estrinsecata con dovizia di particolari e una complessa analisi narrativa. Ma a quanto pare Erik, minore dei due e in carcere a vita come il fratello, non ci sta.

image 281
Lyle e Erik Menendez nella serie

Per mezzo della moglie Tammi, che si è espressa su X, fa sapere di non aver affatto gradito la serie (evidentemente deve averla guardata). Nel messaggio parla di una rappresentazione caricaturale e di bugie orribili nello show, e afferma di non poter credere che Ryan Murphy – l’autore della serie – possa essere così ingenuo ed inaccurato.

Si parla poi di un ritratto disonesto, che porta a “molti passi indietro” sulla narrazione riguardante gli abusi sessuali subiti dagli uomini. “La violenza non è mai una risposta, mai una soluzione, ed è sempre tragica” dice Erik, insistendo quindi sulla tesi degli abusi che, a detta di lui e il fratello, giustificarono l’omicidio dei genitori – portato a termine con diverse fucilate.

Che ne pensate? Fatecelo sapere su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp