Industry Plant: significato del termine nella musica

Cosa significa industry plant e perché è sempre più utilizzato sui social e nel mondo della musica? Dall'origine fino al significato completo.

Industry Plant
Sky Jordxn
Condividi l'articolo

Seguiteci sempre su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp

Il termine “industry plant” è emerso nei primi anni del 2010 all’interno di forum di discussione incentrati sull’hip hop, sul rap e più recentemente anche nei confronti di artisti di altri generi musicali. Ma cosa significa esattamente e perché al giorno d’oggi è sempre più utilizzato sui social?

“Industry Plant” è un termine generalmente usato in modo dispregiativo e si riferisce a quegli artisti che, sebbene si presentino come indipendenti o self-made (che, letteralmente, “si sono costruiti da soli” nel mondo della musica), ricevono in realtà un forte supporto da etichette discografiche o beneficiano di altri privilegi nascosti, come nepotismo o ricchezza.

La critica principale rivolta a questi artisti è che il loro successo non sia autentico, ma costruito a tavolino da professionisti del settore. Questo tipo di accuse viene spesso rivolto a musicisti che appaiono rapidamente nelle classifiche o ottengono notorietà in modo improvviso. Nonostante la loro immagine pubblica possa suggerire un percorso indipendente, l’accusa principale è che il loro successo sia in realtà il risultato di un’attenta pianificazione e di un massiccio supporto promozionale fornito dalle case discografiche.

LEGGI ANCHE:  10 Band bizzarre che dovete conoscere

Le critiche sul termine Industry Plant

Nel corso del tempo, il termine è stato applicato a vari generi musicali, non solo all’hip hop. Artisti indie rock e pop, come Clairo e Billie Eilish, sono stati etichettati come “industry plants” alla fine del 2010. La diffusione di queste accuse ha sollevato critiche da parte di media e artisti stessi, molti dei quali hanno definito il termine una teoria del complotto.

Il termine è anche considerato vago e soggetto a interpretazioni errate, poiché tende a concentrarsi su singoli artisti piuttosto che analizzare le dinamiche più ampie dell’industria musicale. Questo ha portato molti critici a ritenere che l’uso del termine distolga l’attenzione dai veri meccanismi che influenzano il successo di un artista, come il marketing e le campagne promozionali delle etichette.