Le due razze si sono sempre ritenute nemiche ne Il Signore degli Anelli, un odio secolare rotto solo dall’amicizia improbabile tra Legolas e Gimli. Ma perché questa rivalità? Ecco cosa racconta Tolkien sulla vicenda
Elfi e Nani
Come sappiamo, ne Il Signore degli Anelli le due razze degli Elfi e dei Nani sono sempre state nemiche, da che si ha memoria. A maggior ragione quindi, quando loro malgrado Legolas e Gimli sono costretti a collaborare, tanto più valore assume l’inaspettata amicizia e comprensione che sorge tra loro, provando come anche l’odio più radicato possa essere combattuto.
In questo caso parliamo però di un odio che ha radici davvero antiche. J.R.R. Tolkien non ne parla nei libri di LOTR, né ne Lo Hobbit, ma ne descrive le origini in quella che è l’epica d’origine di tutto l’universo delle sue storie: Il Silmarillion. La mitologia, pubblicata postuma dal figlio di Tolkien nel 1977, raccoglie tutti i racconti relativi alla creazione del mondo della saga e la nascita delle varie razze.
Ebbene, Elfi e Nani a quanto pare trovano divergenze già fin dalla loro creazione. Infatti gli Elfi vengono creati direttamente da Ilúvatar, ossia quello che si potrebbe definire il Dio supremo del mondo di Tolkien, mentre i Nani vengono creati dal Valar Aulë e in disobbedienza verso Ilúvatar, creando una profonda discordanza tra i due.
Infatti si ritiene superiore la razza di origine divina “più alta”, mentre ovviamente inferiore sarebbe quella creata da un dio minore. Per questa ragione, fin dall’alba dei tempi, gli Elfi si ritengono migliori dei Nani mentre questi ultimi, chiaramente, rivendicano sempre il loro diritto di esistere con dignità ed orgoglio, rifiutando di ammettere qualunque senso di inferiorità.
Il Silmaril
C’è poi però un singolo evento che interviene a creare una spaccatura definitiva tra le due razze, e riguarda proprio il Silmaril che dà il titolo all’epica: trattasi di un prezioso gioiello che Thingol, signore degli Elfi, decide di far incastonare in una collana chiamata Nauglamír, che viene commissionata proprio ai Nani – i quali, come è noto, sono artigiani incredibili.
Il risultato finale è però talmente ben riuscito che i Nani decidono di tenersi entrambi gli oggetti, e questo porta ovviamente Thingol ad insultarli ulteriormente come razza inferiore. Scoppia un conflitto, Thingol viene assassinato e semi dell’odio tra le due razze vengono gettati e germogliano, senza smettere, crescendo attraverso i secoli.
Legolas e Gimli
Ovviamente entrambe le razze hanno i loro pregi e difetti, e nessuna delle due appare realmente migliore dell’altra: gli Elfi si comportano con nobiltà e sussiego ma sono estremamente orgogliosi, chiusi nel loro senso di superiorità e spesso ciechi di fronte ai loro errori. I Nani sono invece burberi, rancorosi e fin troppo gelosi dei loro tesori.
Entrambi però tengono cari valori come la lealtà, la dedizione e il sacrificio. La vicenda di Legolas e Gimli, amici solo per circostanza, è esemplare nel dimostrare come l’odio tra le due razze, tra ogni razza (ed etnia) in realtà, ha spesso radici più ideologiche e culturali che non personali, e come la conoscenza e il confronto diretti sovente danno il risultato contrario.