Ed Gein: la vera storia del killer più famigerato di sempre, che sconvolse l’America e il mondo

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Mentalmente instabile: assassino o anche serial killer?

Sul momento il caso venne considerato chiuso, e Ed venne dichiarato mentalmente instabile e schizofrenico, perciò non processabile. Un processo avvenne soltanto più di 10 anni dopo, nel 1968, ma Gein venne dichiarato colpevole “solo” dei due omicidi plateali e venne comunque confermato mentalmente incapacitato, spedito quindi in un manicomio criminale dove visse il resto dei suoi giorni fino alla morte, nel 1984.

Ma la sua storia non finisce qui, perché a posteriori i sospetti che Ed fosse in realtà un serial killer e che molti degli oggetti e delle parti umane trovate in casa sua provenissero in realtà da persone vive (e quindi uccise) hanno portato a ritenerlo sospettato di aver commesso molti altri crimini, legati a numerosi altri casi mai risolti.

Tra questi: una bambina di 8 anni scomparsa nel 1947, una ragazzina di 15 anni sparita nel 1953 e ben due cacciatori che a quanto pare avevano cacciato nelle vicinanze della fattoria di Ed e di cui nel 1952 si perse ogni traccia. Però le indagini sono sempre state inconcludenti e Gein ha passato ben due test del lie-detector quando interrogato su questi altri fatti. Ecco perché, ancora oggi, non lo si può considerare ufficialmente un “serial killer” in quanto colpevole in teoria “solo” di due omicidi.

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L’influenza di Ed Gein: un orrore che non si dimentica

Di lui, al di là di tutto il resto, rimane l’immensa influenza nella cultura popolare, e lo ritroviamo in vari famosi personaggi (killer, di solito) e film. Norman Bates di Psycho, per esempio, con un legame altrettanto malato verso la madre morta. O Leatherface e la sua famiglia di cannibali nell’horror capolavoro Non Aprite Quella Porta, del 1974.

Lo si ritrova anche sia nel dottor Hannibal Lecter – il quale è però per certi versi anche il suo opposto – che in Buffalo Bill, l’emulo di Lecter antagonista de Il Silenzio degli Innocenti. Inoltre è spesso citato nella musica, specie in canzoni metal o grunge, e nel 2024 è stato annunciato che Charlie Hunnam (Sons of Anarchy) interpreterà il killer nella terza stagione di Mostro, la serie Netflix.

La sua figura rimane immensamente complessa, sfuggevole e inafferrabile, anche perché tanto inquietante quanto “umana”: Gein non era un genio del male, non era un super-villain da cinecomic né tantomeno un mostro horror sovrannaturale della letteratura gotica. Era invece soltanto un uomo, e dai suoi crimini riecheggia nei decenni la domanda: davvero un uomo è capace di questo?

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