Fedez non annulla il concerto nella città del bimbo morto, il padre: “Ti facevo più umano”

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-Credits: Fedez / Wikipedia / Greta
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Polemica attorno al concerto di Fedez a Ozieri, città in cui è morto tragicamente il piccolo Gioele, a causa del crollo di una porta di un campo di calcio

“Ciao Fedez, ti facevo una persona più umana visto che hai dei figli”. Lo dice Ivan Putzu, padre del piccolo Gioele, morto ad Ozieri (SS) a causa del crollo di una porta di un campo di calcio, un incidente terribile che ha scosso tutta la nazione. La sera stessa era prevista nella stessa città un concerto del rapper milanese, che non è stato annullato.

Il padre del bambino non l’ha presa bene: “Io in quel momento che cantavi ad Ozieri, io padre di Putzu Gioele, il bambino deceduto a 200 metri da te, ero per terra con mio figlio chiedendogli di riaprire gli occhi, e chiedendo di prendere la mia vita, e di lasciare vivere lui. Noi abitiamo ad Olbia, siamo venuti a Ozieri perché mio figlio cantava le tue canzoni, e voleva vederti cantare dal vivo”.

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“Tutto questo non gli è stato possibile. Potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore. Ps Ivan Putzu, padre di Gioele”. Il fatto che Fedez abbia tenuto comunque il suo concerto senza annullarlo – anche se nel corso dell’esibizione ha chiesto di rispettare un minuto di silenzio – ha suscitato parecchie polemiche.

Le dichiarazioni del sindaco della città, riportate dall’agenzia Ansa: “Visto il gran flusso di persone, gli organi di pubblica sicurezza hanno ritenuto di non dover sospendere l’evento in programma per ragioni di ordine pubblico. La perdita di una giovane vita è un dolore incommensurabile. Le parole servono a poco. È il momento del silenzio, del rispetto del dolore altrui e della riflessione”.

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Fedez ha commentato la vicenda nelle sue storie IG

Il rapper, dal canto suo, ha detto su Instagram di aver saputo della tragedia solo pochi minuti prima di salire sul palco, respingendo quindi le accuse al mittente. Durante il minuto di silenzio da lui chiesto, ha voluto: “Commemorare Gioele ed esprimere la nostra vicinanza alla famiglia. Nessuno si è permesso di dire nulla. Vergona a chi? Ma come si fa ragazzi?”

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L’incidente, come ormai tutti saprete, è accaduto attorno alle ore 18 del pomeriggio di sabato 14 settembre all’interno del campo sportivo Meledina, dove Gioele stava giocando a calcio assieme a due coetanei. La porta era una di quelle mobili, di solito usate per gli allenamenti, e ha ceduto per ragioni che al momento gli inquirenti stanno cercando di chiarire.

Sul luogo del fattaccio sono giunti tempestivamente, allertati dagli altri due bambini, 118, vigili del fuoco e carabinieri, ma purtroppo i tentativi di rianimare Gioele, protrattisi per oltre un’ora, sono stati vani. Ora restano da stabilire eventuali responsabilità e dinamiche dell’incidente, per fare in modo che non accada mai più.

Fonte: Corriere della Sera

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