I videogiochi sono stati a lungo un passatempo controverso perchè, come ogni tecnologia hanno dovuto affrontare numerose resistenze da parte del pubblico di massa.
Oggi la figura del gamer è stata definitivamente sdoganata ma per anni si sono susseguite storie che additavano i videogiochi come responsabili di tutti i mali della gioventù moderna. Basti pensare ai casi emblematici di GTA e Call of Duty, colpevoli di promuovere e romanzare stili di vita violenti e criminali.
Numerosi studi però hanno dimostrato che esistono anche molti lati positivi del giocare ai videogiochi. È ormai risaputo che possono aumentare la capacità di problem solving e allenare i riflessi.
Una ricerca pubblicata dagli Archives of Surgery nel 2007 inoltre ha riportato l’esempio di un chirurgo con la passione per i videogiochi che ha registrato ottime performance nei test qualitativi.
Si teorizza infatti che giocare per tre ore a settimana possa aiutare i chirurghi ad effettuare meno errori ed essere più veloci in sala operatoria.
Si tratta solo di un episodio fra i tanti che confermano come i videogiochi non siano affatto dannosi e che al contrario possano apportare beneficio in vari settori della vita quotidiana e professionale.
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